La masterclass sopra le righe del grande divo americano, tra amarezze, amore e gioia un nuovo progetto per l’infanzia, I Puffins

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Un vero bagno di folla l’incontrò aperto al pubblico con Johnny Depp. Via della Conciliazione, il viale che porta al Vaticano, chiuso al traffico e transennato per tutta l’area adiacente l’auditorium. Fra le persone in fila fan da tutta Italia e di tutte le età compresi alcuni sosia. Johnny Depp in ritardo, così come è stata per la conferenza stampa della mattina, anche la masterclass ha visto dei ritardi importanti, forse l’organizzazione, forse il divo… Forse un pò troppo. 

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Inizia l’evento e sul palco Andrea Iervolino e Monica Bacardi produttori di Puffins una serie animata di 250 episodi da cinque minuti dedicata al mondo dell’infanzia. Un prodotto di animazione realizzato in  Italia da un comparto di artisti e tecnici per la metà donne, ci tiene a sottolineare il produttore. Iervolino è un un personaggio a se, giovanissimo e perennemente in abito scuro è il produttore italiano più attivo ad Hollywood e nel mondo finanzia, con progetti che vedono coinvolte star mondiali, fondi di investimento e mondo glamour. Un personaggio che ci piacerebbe intervistare e che si muove tra i set, le piazze di affari e Instagram. Lady Bacardi, così la si presenta, elegantissima nel suo abito serale, un must per il mondo del red carpet, ha tutto il fascino della multimilionaria d’eccellenza.

(KIKA) – ROME – Romacinemafest 2021: Johnny Depp walks The Puffins Red Carpet

Sul palco Iervolino introduce al pubblico Johnny Depp come l’artista, l’attore che conosciamo ma soprattutto come una gran brava persona. Il riferimento è chiaro, Depp, a causa delle vicende legati alla sua ex moglie, è passato per il tritacarne mediatico hollywoodiano.

Un processo di accuse forgiato ad arte alimentato dai sentimenti legati alla campagna metoo e dai tabloid britannici. Malgrado tutte le testimonianze positive di moglie e compagne del passato Johnny è rimasto incagliato in un limbo, ha perso alcuni ruoli come attore ed è decaduto dal trono di ragazzo magico arrivando persino a pronunciare frasi sibilline, in occasione della conferenza stampa della mattina, “quando facevo l’attore”. Frasi che ci fanno pensare.

Sul palco si apre un piccolo siparietto perché di Johnny non c’è traccia tanto da costringere il povero Iervolino, un pò imbarazzato a chiamare per sapere dove fosse. “Sta arrivando si è fermato con alcuni suoi fan…

Ed ecco che arrivata.

Da vero outsider Depp si presenta come appena sceso da uno palco di un grande concerto. Forse quella da musicista, da rocker, è la vera natura che gli ha permesso di sopravvivere e di non perdersi nella più totale depressione e in tutto quello che comporta come è successo ad altri suoi colleghi. Sembra un chitarrista che finito lo show e passato da camerini prima della conferenza stampa si presenta in pubblico a raccogliere “amore”. Non capiamo se ci fa o c’è. Rallentato, sorridente, impone un tempo tutto suo alle domande e al pubblico. Inutile insistere. Johnny Depp è cosi e lo si ama per questo.

Parte una piccola sequenza di immagini estratte dai film che hanno visto protagonista Depp. Sono pellicole entrate nella storia e soprattutto nelle nostre vite da Buon Compleanno Mr Grape ad Edward Mani di Forbice fino ad arrivare ai Pirati dei Caraibi. Sono più di novanta titoli quelli di  una carriera impressionante con continua oggi con i Paffins. 

A vedere le immagini scorre un brivido, molti dei film hanno segnato le nostre vite e ci legano sicuramente a momenti particolari. Ad accompagnare la visione un tifo da stadio ad ogni sequenza.

L’intervista a Depp

Che effetto ti fa vedere unite queste generazioni che ti amano?

Buonasera buonasera, (in italiano, il pubblico esplode)  non sarebbe sciocco per un attore non amare il proprio pubblico? Ovviamente quello che che si cerca di dare è una cosa semplice. I film che vengono realizzati a Hollywood vengono prodotti nella forma più classica, progetti standard realizzati in tre anni. Quello che voglio realizzare delle cose che siano basate sulla creatività oltre ogni standard. E’ questo quello che conta e quello che desidero e quello che probabilmente si riesce a percepire dal mio lavoro.

In sala si proietta un episodio della serie Puffins ideata intorno all’attore che in particolare ha ispirato il personaggio di Johnny Puff. La serie che ruota introno alle vicende di un gruppo di pulcinelle di mare, è destinata all’infanzia, propone un linguaggio fatto di versi e suoni studiato appositamente per interessare il pubblico dei più piccoli.

Johnny Depp e il mondo dei Puffins, la sfida del linguaggio

Johnny Puff, parlarci di questa nuova serie e della sfida di inventare questa nuova lingua destinata al pubblico dei più piccoli.

Quando Andrea e Monica sono venuti da me con il progetto ho capito subito che la sfida era entusiasmante. Pensare di poter entrare in comunicazione con i bambini solo attraverso il suono mi ha subito coinvolto. Non ci sono molti progetti dedicati a questa fascia di pubblico. Ho iniziato a studiare il linguaggio. U, A PSS, i  suoni e le reazioni capaci di riscuotere interesse in bambini di sei mesi o piccoli e il tutto senza usare una determinata lingua ma sviluppando un vocabolario nuovo e comune. Ogni genitore, adulto conosce bene il valore di questo linguaggio che consente ai tuoi figli di attraversare quelle notti quelle buie notti dell’anima. Ho raccolto la mia esperienza da genitore.

Ogni puntata di Puffins è dedicata a un tema sociale?

Quando mi sono avvicinato al personaggio di Jack Sparrow, come per gli altri, la ricerca è stata quella di trovare quei tratti distintivi che lo potessero far emergere dilatando i confini imposti dalla sceneggiatura. Così con i Paffins l’idea di avere una influenza positiva sui bambini utilizzando un linguaggio, che non devono neppure conoscere per potersi divertire, mi ha ispirato. La cosa particolare di questa avventura è quella di poter avvicinare un pubblico a cui nessuno si normalmente si interessa, perché molto complesso.

Da Jack Sparrow a Edward Mani di Forbici passando per Cry Baby.

Ogni tuo film e ruolo conduce al fatto dell’essere stati bambini, anche per te fare Jack, Edward, Puffins è avere a che fare con il tuo essere bambino?

Credo che conservare e mantenere l’infanzia sia un valore che vale un pò per tutti. Non è detto che l’infanzia ti dia quel senso di sicurezza di cui hai bisogno. Magari quella sicurezza la cerchi nella vita attraverso altre cose come la musica, ad esempio.

Cambia il mondo del cinema e del mondo, come è cambiato il tuo modo di fare e l’attore?

Il mio modo di fare l’attore non è sostanzialmente cambiato. Le scelte che ho fatto sono scelte che ho voluto. La cosa importante sono state le scelte che non ho fatto. Tutti quei progetti proposti dagli agenti che magari avrebbero fatto guadagnare molti soldi a tantissime persone.

La cosa che mi interessa è la creatività e ho sviluppato la mia carriera su questi tipo di percorso. 

Johnny Depp

Quando mi hanno chiamato gli Studios l’hanno fatto che se non conoscessero veramente chi ero e in un certo senso ho avuto la possibilità di infiltrare il campo nemico, la Disney! (Ride insieme al pubblico ). Quando ho iniziato a lavorare al ruolo di Jack Sparrow venivo fuori da tre anni passati con mia figlia dove avevo visto tantissimi cartoon, è stato molto bello per me. Ho pensato quindi di applicare al personaggio di Jack Sparrow quei tratti da cartone animato che tutti noi conosciamo perché tutti siamo cresciuti con quel linguaggio che ci è rimasto dentro. Così ho allargato i parametri, i confini del ruolo portandolo verso il personaggio di animazione ed è nato Capitan Jack Sparrow, la mia occasione per esprimere la creatività

Cosa suggerirebbe ad un giovane che volesse diventare attore?

Nell’imparare il mestiere dell’attore, è un termine che non mi è mai piaciuto. L’unico consiglio che mi risento di dare, semplificando il discorso  è di eliminare la paura. La paura non è un valore che puoi trasmettere, ognuno di noi vive le proprie paure. Se voi fare l’attore devi eliminare la paura, rimanere integro. Hollywood come sistema è privo di ogni umanità e tutti cercano di forgiarti a loro  piacimento, devi andare dritto per tua strada. 

L’anima rock di Johnny Depp

Hollywood Vampires, la tua esperienza con la band…

Memorabile esperienza, in Italia a Lucca un concerto incredibile. Stavo attraversando dei momenti molto difficili ed il mio morale era a terra. Gli Hollywood Vampires mi hanno aiutato e come sempre mi ha aiutato tantissimo l’amore del pubblico, la gentilezza delle persone.

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Qual è il personaggio che preferisci?

Uno non dovrebbe mordere la mano che gli da da maneggiare. Nella mia vita ho avuto un contratto per una serie televisiva per sette anni. Mi sentivo chiuso, ingabbiato e ho fatto di tutto per uscirne fino, alla fine, a riuscirci. Mi hanno licenziato. Mi continuavano a offrire copioni standard, non avevo ancora deciso di fare l’attore, volevo fare qualcosa di mio altrimenti potevo fare anche il benzinaio. Se devo dare due titoli posso dire la prima proposta che mi è arrivato Cry Baby. E’ stato il film in cui per la prima volta ho sentito i miei piedi ancorati a terra e poi sicuramente  Edward mani di forbice, dove ho realizzato quello che volevo. Non posso sentirmi un prodotto.

Si chiude l’evento con un premio simbolico all’uomo e all’artista Johnny Depp che rimane ad oggi, a detta di pubblico e media, il divo contemporaneo più amato. Impossibile sapere se Johnny sia riuscito ad andare oltre tutto quello che è successo, la maschera che lo difende è impenetrabile. Una maschera che difende la privacy di un uomo indubbiamente tormentato.

Crediti foto@Kikapress