Nel Mar Adriatico, nel Golfo di taranto, in Salento, in Calabria, ma anche in Sicilia e alle Isole Eolie: si ripetono gli avvistamenti della Foca Monaca, un animale che sembrava condannato all’estinzione.

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Le ultime ricerche hanno fornito una nuova visione della distribuzione della foca monaca nel Mediterraneo, il mammifero marino considerato fino a qualche decennio fa una specie condannata all’estinzione. Gli avvistamenti di questo affascinante e raro animale diventano sempre più frequenti e possibili lungo le nostre coste, specie nel periodo in cui si concentrano le attività turistiche: per questo il WWF lancia un Vademecum per diffondere un comportamento corretto in caso di avvistamento. Tra gli obiettivi: non creare disturbo alla specie e informare tempestivamente i ricercatori con gli elementi necessari all’identificazione.

Se si ha la fortuna di avvistare un animale in mare o su una spiaggia seguire i 10 punti del Vademecum WWF tra cui, come ad esempio, mantenere la distanza di almeno 50 metri senza cedere alla tentazione di avvicinare l’animale, osservarlo guardando più dettagli possibile per consentire  una migliore identificazione nel contatto con studiosi e  organi competenti , fare foto o video ma sempre alla giusta distanza, soprattutto se si notano graffi o altre ferite; non provocare rumori, (vocii improvvisi o abbaiare dei cani,)  non tentare di toccare gli animali o intervenire anche se l’animale sembra in difficoltà.

Dove è possibile avvistare la Foca Monaca in Italia

Lungo le coste italiane sono state di recente evidenziate 6 aree di grande interesse, hotspots ad alta incidenza di dati di presenza forniti da un nuovo sistema di rilevamento basato sulla ricerca del DNA ambientale (e-DNA) in campioni di acqua di mare: l’Alto Adriatico, il golfo di Taranto tra le coste della Calabria, il Salento e le coste albanesi, il canale di Sicilia tra Pantelleria e le isole Pelagie, le isole Eolie e la costa tirrenica della Calabria e le isole dell’arcipelago Toscano fino al canyon di Caprera e le coste orientali della Sardegna.

La ricerca, compiuta dal gruppo di studiosi dell’Università di Milano Bicocca coordinato da Elena Valsecchi in stretta collaborazione col Gruppo Foca Monaca con un monitoraggio effettuato lungo le coste italiane e nei tratti di mari limitrofi tra il 2020 e 2021 e pubblicata su Scientific Reports , ha dato lo spunto al WWF per avviare una collaborazione con questi due enti per una vasta azione di citizen science nell’ambito della Campagna WWF GenerAzioneMare, in grado di potenziare la raccolta di campioni con l’aiuto di volontari, turisti, le community di WWF Young e WWF SUB. Si sono svolti nei mesi scorsi seminari online e incontri in presenza per consentire agli attivisti di prendere confidenza con il nuovo metodo di monitoraggio e di candidarsi per svolgere le attività di raccolta campioni e filtraggio, in coordinamento con l’Università di Milano Bicocca. 

Solo tra il 2022 e il 2023 sono stati avvistati e ‘validati’, attraverso un protocollo di intervista messo a punto dal Gruppo Foca Monaca, alcune decine di avvistamenti: un esemplare adulto di foca monaca è stato ripreso da alcuni velisti nelle acque dell’isola di Capri, un altro incontrato al largo del porticciolo di Lesina nel Gargano, un esemplare di pochi mesi di vita è stato filmato da un pescatore subacqueo lungo la costa calabrese presso Vibo Valentia, mentre nell’Arcipelago toscano si ripetono gli avvistamenti anche grazie ad un sistema automatico di video controllo attivo nell’isola di Capraia.

Il vademecum: cosa fare se si avvista una Foca

  • DISTANZA DI SICUREZZA

Mantieni una distanza minima di almeno 50 metri: le foche monache sono animali selvatici e sensibili agli intrusi. Rispetta la loro tranquillità e osservali da lontano.

  • NON “METTERTI IN MEZZO”

Se incontri una foca monaca a terra, osservala senza mai interrompere il collegamento tra l’animale e il mare: è importante non frapporsi tra la foca e il suo ambiente naturale. Questo potrebbe causare stress e disagio all’animale.

  • ANIMALI DOMESTICI, MEGLIO LONTANI

Tieni lontano gli animali domestici. Evita che il tuo cane o quello di altri curiosi si avvicini all’animale. Questo potrebbe spaventare la foca ma anche trasmetterle malattie pericolose. Suggerisci lo stesso comportamento a chi si avvicina con lo stesso scopo. 

  • NON INTERVENIRE DIRETTAMENTE

Anche se vedi una foca monaca ferita o in difficoltà, evita di intervenire autonomamente. È importante lasciare le operazioni di soccorso agli esperti competenti, come i veterinari del centro di recupero della fauna selvatica locale. Segnala immediatamente la situazione e attendi il loro arrivo.

  • NON AVVICINARTI O TOCCARLE

Non avvicinarti o toccare le foche monache: anche se possono sembrare amichevoli o curiose, evita di avvicinarti o toccare le foche monache. Questo può causare loro stress e interferire con il loro comportamento naturale.

  • NO AL RUMORE E AI MOVIMENTI BRUSCHI

Riduci al minimo il rumore e i movimenti bruschi: le foche monache sono sensibili al rumore e ai movimenti improvvisi. Cerca di mantenere un tono di voce basso e fai movimenti lenti e delicati per non disturbare l’animale.

  • NON GETTARE CIBO O RIFIUTI

Non gettare cibo o rifiuti nelle vicinanze: è importante mantenere l’ambiente circostante pulito e privo di rifiuti. Non gettare cibo o rifiuti vicino alle foche monache, in quanto potrebbe alterare il loro comportamento alimentare e avere effetti negativi sulla loro salute.

  • RACCOGLI LE INFORMAZIONI

Documenta fotograficamente eventuali ferite: se noti che la foca monaca presenta ferite o lesioni evidenti, cerca di documentarle fotograficamente senza avvicinarti troppo. Queste informazioni possono essere utili per gli esperti nell’analisi e nella cura dell’animale.

  • INFORMA GLI ESPERTI

Informa immediatamente gli esperti del Gruppo Foca Monaca (GFM): se incontri una foca monaca o noti qualcosa di insolito nel suo comportamento, contatta gli esperti del GFM o un centro di recupero della fauna selvatica. Fornisci loro tutte le informazioni rilevanti e segui le loro istruzioni.

  • FAI LA TUA PARTE NELLA CONSERVAZIONE

Contribuisci alla conservazione: puoi sostenere la conservazione delle foche monache partecipando a programmi di monitoraggio del WWF Italia e del Gruppo Foca Monaca dedite alla protezione di questa specie. Educa anche gli altri sulla loro importanza e sulle migliori pratiche per interagire responsabilmente con le foche monache.