Chi erano gli uomini più ricchi dell’Antica Roma: gli “Elon Musk” non ci sono solo oggi ma esistevano già ai tempi dell’Impero!

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Ti sei mai chiesto chi fossero gli uomini più ricchi dell’antica Roma e, soprattutto, quanto erano facoltosi? Dietro le loro immense fortune si celava di tutto, dalle guerre di conquista alle speculazioni immobiliari, ma alcuni magnati dell’antichità riuscirono ad accumulare ricchezze inimmaginabili anche per l’epoca. Gli “Elon Musk”, a quanto pare, esistevano già ai tempi dell’Impero!

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Gli uomini più ricchi dell’Antica Roma: chi erano

Andiamo con ordine e partiamo da Marco Licinio Crasso, considerato l’uomo più ricco della tarda Repubblica. Crasso costruì il suo patrimonio acquistando a basso prezzo i beni dei proscritti di Silla e sfruttando un “servizio” privato di pompieri per rilevare edifici in fiamme a costi irrisori. La sua ricchezza si dice eguagliasse l’intero tesoro romano, ossia circa 150 miliardi di euro di oggi.

Un altro super-ricco era sicuramente Lucio Licinio Lucullo, un generale arricchitosi con bottini e tributi dalle guerre contro Mitridate VI. Lucullo investì poi le sue enormi ricchezze in ville e visse in un lusso proverbiale. I suoi banchetti erano così opulenti che convito luculliano divenne sinonimo di festa sontuosa. Si racconta che un solo banchetto privato potesse costare 200mila sesterzi, una cifra colossale per l’epoca. La fortuna di Lucullo equivarrebbe a diverse decine di miliardi di euro odierni.

C’è anche un imperatore nella lista: Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, primo imperatore romano, che raggiunse una ricchezza ineguagliabile dominando province sterminate. Il suo patrimonio toccò l’apice dopo la conquista dell’Egitto, che da solo rappresentava circa il 25-30% del PIL mondiale di allora. In termini odierni, la fortuna di Augusto equivarrebbe a circa 4.000 miliardi di euro – probabilmente la più grande ricchezza personale della storia.

Chiudiamo la lista con un insospettabile. Filosofo e consigliere di Nerone, Lucio Anneo Seneca accumulò un patrimonio enorme approfittando della sua posizione a corte. Si stima che possedesse oltre 300 milioni di sesterze. Criticato per essere il creditore dei prestiti ad alto interesse nelle province (si dice che provocò perfino la rivolta di Boudicca in Britannia), la sua ricchezza equivarrebbe a circa 200 miliardi di euro oggi.

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