In ‘Bosé’, su Paramount+ dal 3 novembre, Valeria Solarino interpreta un’inedita Lucia Bosé. La nostra intervista.

loading

Arriva il 3 novembre su Paramount+ Bosé, biopic basato sulla vita del cantautore spagnolo Miguel Bosé in cui Valeria Solarino interpreta un’inedita Lucia Bosé. Inedita perché mai prima d’ora l’abbiamo vista così fragile e così umana. La serie però abbatte i muri dell’incredibile vita del cantautore e offre al pubblico uno sguardo intimo sulla sua carriera, indissolubilmente legata al rapporto tribolato tra madre e padre (il torero Luis Miguel Dominguin). In Bosé, Lucia è dunque madre, donna, moglie. E, solo in lontananza, si percepisce la sua indimenticabile iconicità.

«La conoscevo come diva. – ci dice subito Valeria Solarino – Quindi ho cercato più materiale possibile. Video interviste, programmi in cui lei cucina e, soprattutto, la sua biografia. Mi interessava il suo punto di vista per capire come lei avesse vissuto tanti eventi della sua vita. Ho riscontrato una grande fragilità e volevo che questa cosa venisse fuori».

«Il suo attaccamento ai figli» era ad esempio per Valeria sintomo di amore ma anche della «paura dell’abbandono, una costante della sua vita».

LEGGI ANCHE: ‘Il Dono’, ecco il nuovo corto di Natale targato Disney

«Lei si è sentita abbandonata dalla sua famiglia. – spiega poi l’attrice – Da piccola, aveva 6 o 8 anni, ha dovuto lasciare la sua casa per un bombardamento e, nel panico del momento, la famiglia si è dimenticata di lei. Al di là dei fatti, mi interessava la sua reazione. Lei lì ha capito che sarebbe stata sola al mondo. È una dichiarazione molto forte, ma dentro di lei quella vicenda ha provocato questo sentimento. Il senso di abbandono se lo porterà sempre dietro. L’immagine è quella di una donna forte e sicura in pubblico, ma anche di una donna trascurata e sola a riflettori spenti».

Valeria interpreta, tra l’altro, Lucia Bosé in varie fasi della sua vita. In ogni scena, nella Bosé di Valeria Solarino, emerge tuttavia la paura che «Miguel diventasse come il padre». «Le dinamiche – ci dice Valeria – sono molto complicate». Il ritratto che emerge nella serie di Miguel Bosé, anche per questo, è sorprendentemente illuminante.

Valeria Solarino e l’arte di Miguel Bosé

Ogni episodio di Bosé è incentrato su una diversa canzone di Miguel Bosé e ripercorre momenti cruciali della vita dell’artista attraverso dei flashback. Il racconto della serie si svolge durante la promozione del suo album multi-platino Papito, un momento speciale per Miguel che decide di realizzare un sogno a lungo rimandato: diventare padre. 

«Non conoscevo questo lato di Miguel Bosé. – dice Valeria – Lo conoscevo come cantante, ma non sapevo di questa vita così avventurosa e di questa estrema libertà e sperimentazione. Lui inizia con la recitazione e poi la abbandona per il canto e per il ballo. In ogni rappresentazione il suo era uno show, con estrema libertà. Devo dire che questa cosa la prende dalla madre, la libertà di ricercare la propria identità. La madre non aveva nessun filtro».

E se c’è un augurio che Valeria fa alla serie è quello di riuscire a trasmettere tutta l’arte di Miguel.

«Spero che possa arrivare la complessità di questo personaggio, che è veramente un artista. – dice l’attrice – È espressione di una grandissima libertà, intesa come forma d’arte».