Mostra fotografica del fotografo belga Frédéric Loward.

Nato a Bruxelles, Frédéric Loward inizia la sua carriera come grafico. E poi diventato art director e successivamente direttore creativo per agenzie pubblicitarie internazionali in Belgio, Repubblica Ceca e Italia, sviluppando idee, campagne e strategie per una vasta gamma di clienti, grandi e piccoli. Il suo background conferisce alle sue foto una dimensione grafica, ricca di colori e un certo rigore nella composizione.
Negli anni seguenti, continuerà a lavorare all’estero tra Madagascar, Haiti ed America Latina, dedicandosi alla fotografia di comunicazione. Lavora per diverse NGO e organizzazioni internazionali.
È partito per il Madagascar come volontario per il Programma Alimentare Mondiale (PAM /WFP), dove gli è stato chiesto di documentare la carestia che stava affliggendo la regione del Sud. Questa esperienza autodidatta, da lui considerata la sua più grande avventura umana, segna l’inizio della sua carriera di fotografo. Come fotografo umanitario, Frédéric Loward, cerca di far emergere la vita e diviene così il testimone delle condizioni di vita più svantaggiate. Combina abilmente il suo talento artistico con una profonda empatia per la condizione umana al fine di raccontare delle storie autentiche. È alla ricerca di una fotografia che diviene intrigante, enigmatica ed istintiva, ma sempre legata ad una connessione umana. Trova il suo stile con foto intuitive.
Partecipa ad un workshop con Alex Webb e Rebecca Norris Webb sul tema “Finding your vision”, dopo aver seguito anche un corso intensivo Magnum di fotografia documentaria nel 2017 al London College of Communication con l’agenzia Magnum.

Éblouissant
Nello stato di Oaxaca, nel sud del Messico, in alcuni momenti della giornata, la luce sembra prender vita.
La luce modella ogni angolo di strada e penetra nei visi delle persone. Folgorante e ammaliante, svela i misteri dell’istante.
All’improvviso, delle figure enigmatiche emergono dall’ombra mescolandosi imprevedibilmente ai dettagli più intimi del quotidiano.
La mia macchina fotografica divine allora il testimone privilegiato di queste magiche scene.