HORACE SILVER
A rendere omaggio al grande compositore e pianista Horace Silver,
Autore di grandissimi successi del jazz come “song for my father”
Influenze del funk, del gospel e della musica latinoamericana ed afroamericana
Scoperto in un club di Hartford dal sassofonista Stan Getz con cui fece il suo debutto discografico.
Poco dopo si trasferì a New York dove, insieme ad Art Blakey, fondò un gruppo diretto cooperativamente (che sarebbe poi divenuto il nucleo dei Jazz Messengers) e iniziò a suonare coi grandi nomi del jazz accompagnando tra gli altri Coleman Hawkins e Lester Young e lavorando nei locali che avevano visto la nascite del bebop (la sua prima scrittura con Young fu al Minton’s Playhouse).
Il primo disco con Blakey e la loro formazione, Horace Silver and the Jazz Messengers, è da molti indicato come una delle date di nascita dell’hard bop.
Alcuni dei più influenti suonatori di corno degli anni ’50, ’60 e ’70 raggiunsero per la prima volta una certa importanza con Silver: musicisti come Donald Byrd, Woody Shaw, Joe Henderson, Benny Golson e i Brecker Brothers suonarono tutti nella band di Silver all’inizio della loro carriera.
L’argento ha colpito anche i membri dell’avanguardia; Cecil Taylor confessa un’influenza Silver, e il trombettista Dave Douglas ha suonato brevemente in una combo Silver.
Durante quel periodo iniziò a scrivere i testi delle sue composizioni; il suo lavoro iniziò a mostrare una preoccupazione per i poteri metafisici della musica, come esemplificato da titoli di album come
La formazione composta da :
Emanuele Rizzo piano 🎹
Giuseppe Civiletti contrabasso 🎻
Giampaolo Scatozza batteria 🥁

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