C’è un luogo in Spagna dove la storia antica si nasconde sotto i piedi dei visitatori, anche se è rimasta celata per secoli da palazzi e cortili. Stiamo parlando del Teatro Romano di Córdoba, una meraviglia del mondo classico che riposava nel sottosuolo della città e che solo negli ultimi decenni ha potuto tornare a raccontare la sua grandezza. Scopriamolo insieme.
LEGGI ANCHE:– La città spagnola che era la “Silicon Valley” dell’Antica Roma
Il Teatro Romano rimasto sepolto 17 secoli: il gigante dell’epoca di Augusto
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Costruito tra la fine del I secolo a.C. e il I secolo d.C., durante il regno di Augusto, il Teatro Romano di Cordoba era un vero e proprio colosso. Con un diametro di oltre 124 metri e una capienza di 15.000 spettatori, era il più grande di tutta la Hispania e il secondo di tutto l’Impero, subito dopo quello di Marcello a Roma. Un simbolo del prestigio di Corduba, capitale della Betica romana.
Dopo un violento terremoto nel III secolo e gli spogli subiti nei secoli successivi per costruire la Mezquita, il teatro cadde in rovina. Nel Medioevo, il sito fu completamente ricoperto: sopra le sue fondamenta nacquero abitazioni e, più tardi, il Palacio de los Páez de Castillejo, che oggi ospita il Museo Archeologico. Per oltre 1700 anni nessuno lo vide più.
Solo nel 1994, durante una campagna di scavi, gli archeologi riportarono alla luce circa il 30% della struttura. Grazie a quelle scoperte, fu possibile ricostruire le dimensioni originarie del teatro e valorizzare i resti con un percorso museale che permette oggi di ammirarne cavea e gradinate sotto il Museo Arqueológico y Etnológico de Córdoba.
Oggi, camminando per la piazza Jerónimo Páez o tra le sale del museo, si può compiere un vero viaggio nel tempo: i pavimenti e le scale che vediamo nascondono ancora la forma della cavea, mentre i dislivelli del terreno raccontano l’antico gioco di terrazze e gradoni.
Photo Credits: Giuseppe Guarino


