A Roma la Colonna di Marco Aurelio sarà digitalizzata in 3D grazie a Elon Musk (che ha donato un milione di dollari alla Città Eterna).

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Roma è una città nella quale l’antichità domina ogni spazio della città ma non rinuncia ad andare incontro al futuro: la stupenda Colonna di Marco Aurelio, capolavoro del II secolo d.C., sarà presto digitalizzata in 3D grazie a un progetto finanziato da Elon Musk, in un’iniziativa che punta a coniugare la memoria storica alla tecnologia all’avanguardia, aprendo una nuova era per la conservazione del patrimonio archeologico romano.

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La Colonna di Marco Aurelio in 3D grazie a Elon Musk (che ha donato un milione di dollari per la Roma antica)

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. La Musk Foundation ha donato un milione di dollari all’American Institute for Roman Culture (AIRC) e alla piattaforma Ancient Rome Live, per sostenere undici progetti di ricerca dedicati all’archeologia classica.

Tra questi spicca proprio il progetto “Column of Marcus Aurelius Digital Scan”, che permetterà la scansione tridimensionale della colonna di Marco Aurelio.

L’obiettivo è realizzare una mappa digitale completa dei suoi 330 metri quadrati di superficie, utile non solo per monitorare i processi di degrado, ma anche per restituire in alta definizione ogni scena scolpita sulla sue superficie: battaglie, marce e vittorie che celebrano le campagne dell’imperatore Marco Aurelio.

Durante la presentazione dei progetti in Campidoglio, Elon Musk — in video-collegamento — ha spiegato di essere “affascinato dall’ascesa e dalla caduta della civiltà romana” e di credere nel potenziale dell’intelligenza artificiale per “scoprire lati nascosti della storia”.

Grazie all’uso di tecniche di AI e di fotogrammetria, la digitalizzazione consentirà di individuare anche le microfratture invisibili del marmo e di creare un archivio virtuale accessibile ai ricercatori di tutto il mondo.

Il progetto romano si affianca ad altre iniziative in Italia e all’estero, come la valorizzazione di Pompei, Butrinto in Albania e Cirene in Libia, tutte accomunate dall’idea di fondere archeologia e innovazione.

Photo Credits: Shutterstock