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La notizia del presunto ritrovamento del corpo di Ylenia Carrisi, la figlia primogenita di Al Bano e Romina Power scomparsa nel 1993 in circostanze misteriose, ha fatto il giro del web in pochi giorni: in realtà però in questa storia ci sono ben poche certezze e a dubitare della veridicità di quanto sta succedendo è in primis la famiglia della ragazza.

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Tutto inizia con le confessioni di Keith Hunter Jesperson, camionista americano serial killer che affermò di aver ucciso 160 ragazze: nel 1994 furono ritrovati i resti di una giovane donna che Jesperson, nel 1996, ammise di aver ucciso.

Secondo l'assassino la ragazza si chiamava Suzanne e dall'identikit sembra somigliante alla figlia di Al Bano e Romina, che era anche solita usare proprio lo pseudonimo di Suzanne quando si trovava negli USA.

Oggi l'indagine è stata riaperta e lo sceriffo di Palm Beach, in Florida, è convinto che fra la sparizione di Ylenia e il ritrovamento di questi resti ancora anonimi ci sia una connessione: la famiglia Carrisi ha inviato il DNA per effettuare il test, ma Al Bano non è convinto che questa sia la fine della storia della sua primogenita.

Il cantante fa infatti sapere (fonte Tv Fan Page) che questa pista è solo una delle tante e potrebbe essere una bufala. 

"Potrei scrivere un romanzo su queste piste", ha commentato amaramente il cantante. Che già la settimana scorsa, ospite a L'Arena di Giletti, aveva ricordato con estrema sofferenza gli ultimi contatti avuti con Ylenia prima della sua scomparsa.

Intanto la famiglia Carrisi sta vivendo, presumibilmente, ore di angoscia in attesa dei risultati del test del DNA.