Stephen Hawking continua a stupire. Solo ora si scopre che due settimana prima della morte, lo scienziato ha lasciato un’eredità inestimabile per tutta l’umanità

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La morte di Stephen Hawking ha lasciato aperta un’incredibile ferita per tutta l’umanità. Ma il grandissimo scienziato statunitense continua a stupire, anche pochi giorni dopo essere scomparso. A quanto pare, solo due settimane prima della morte, avrebbe lasciato un’eredità inestimabile per tutta l’umanità. Ma di cosa si tratterà mai?

Stephen Hawking a pochi giorni dalla morte ha lasciato un’eredità inestimabile

La sua ultima eredità è qualcosa che entra pienamente nel suo stile: si tratta di una ricerca scientifica ancora non pubblicata ufficialmente, completata due settimane prima della sua morte. Attualmente si trova al vaglio del comitato editoriale di un’importante rivista scientifica.

Si tratta di un lavoro portato avanti insieme a Thomas Hertog, professore di fisica teorica dell’Università Ku Leuven (Belgio) e potrebbe segnare definitivamente i destini dell’umanità. Basta pensare al suo titolo A Smooth Exit from Eternal Inflation” (Un’uscita scorrevole dall’inflazione eterna).

Ecco cosa l’ultima ricerca terminata da Stephen Hawking a pochi giorni dalla morte

Se il titolo non vi dice niente, si tratta di un’esposizione della sua teoria del multi-universo, che parla anche della fine che spetta all’universo che conosciamo quando le stelle esauriranno la loro energia, nonché della possibilità per l’uomo di individuare gli altri universi.

Il nostro universo potrebbe dunque “spegnersi” quando le sue stelle non avranno più combustibile da bruciare, mentre per poter scoprire almeno dove si trovano gli altri – ipotizza lo studio – si potrebbe provare ad utilizzare alcune sonde.

Se le teorie in sé non sono del tutto nuove, questa ricerca, assicura il co-autore Hertog, “avrebbe fatto vincere il Nobel a Stephen Hawking”.

E probabilmente lo avrebbe anche meritato, data la sua immensa genialità e la vita tempestosa ed intensa che ha avuto. In attesa che lo studio venga pubblicato ufficialmente, su alcuni siti internet è già stato divulgato. Se siete capaci di raccapezzarvi in mezzo a mille calcoli scientifici e complicate formule matematiche, perché non provate a dargli un’occhiata?