Ospite da Mentana, Ricciardi spiega quale sarebbe stato il suo discorso completo se non fosse stato interrotto alla Camera: cosa ha detto

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Dopo il suo controverso discorso in Aula, Riccardo Ricciardi è stato ospite al TG di La7 e intervistato dal direttore Enrico Mentana ha provato a spiegare cosa intendesse dire con le sue parole che hanno scatenato la bagarre alla Camera. Il deputato del M5S, infatti, ha duramente attaccato la Lombardia – governata dal leghista Fontana – sulla gestione dell’emergenza Covid19 scatenando il putiferio. I suoi colleghi leghisti si sono alzati dai banchi dell’opposizione impedendogli di continuare, e la seduta è stata sospesa.

Ricciardi e il discorso mancato in Aula

Le dure parole di Ricciardi alla Camera hanno fatto molto clamore non solo a livello politico. Anche lo stesso Enrico Mentana aveva stigmatizzato il discorso del deputato pentastellato, pubblicando un post molto duro nei suoi confronti sui social. I due poi si sono chiariti e il direttore lo ha invitato in studio per spiegare le sue ragioni.

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Ho elencato gli evidenti errori di gestione che ci sono stati in Regione Lombardia e in un sistema sanitario che ha visto un evidente impoverimento della sanità pubblica. Elencare queste cose non significa fare un attacco strumentale” si è giustificato.

Cosa avrebbe voluto dire

Mentana fa notare che forse, in un momento così delicato e con oltre 15 mila vittime da Covid-19, avrebbe potuto rimandare un attacco così forte, frontale alla Lombardia. Ricciardi col suo discorso in Aula ha sfruttato l’occasione per sferrare un duro colpo alla Lega, approfittando della pandemia?

Non si può prescindere dall’analisi di un sistema, che ha degli errori come la famosa delibera dell’8 marzo sulle RSA, che chi fa politica deve evidenziare. Siamo arrivati in un momento in cui si può trarre un primo bilancio di quello che non ha funzionato” spiega il deputato M5S.

Poi, aggiunge che se lo avessero lasciato finire, si sarebbe capito che il suo non era un attacco strumentale, come in molti hanno detto.

Se fossi riuscito a finire l’intervento, ad esempio, avrei detto che in Veneto (Regione governata dal leghista Zaia, ndr), per la situazione che ha con una medicina territoriale più forte e diffusa della Lombardia, le conseguenze sono state diverse”.

Infine ci tiene a sottolineare una differenza sostanziale: “Attaccare la politica lombarda non significa attaccare la Lombardia. Se uno attacca Conte, non sta attaccando l’Italia”.