loading

Adriana Volpe come Michelle Hunziker: unite per difendere le donne, ancora guerra con Magalli

Ci avevamo visto lungo: la stretta di mano tra Adriana Volpe e Giancarlo Magalli nel corso della puntata de I fatti vostri del 3 aprile (QUI TUTTI I DETTAGLI, COMPRESA L’IRONIA DEL WEB SULLE FACCE DEL CONDUTTORE) non ha sancito una vera e propria pace tanto che la conduttrice ha annunciato urbi et orbi di voler proseguire con la querela ai danni del collega.

“Per quello successo in tv accetto le scuse, quello sui social avrà altre conseguenze” ha dichiarato subito dopo il mea culpa di Magalli che, in effetti, non ha saputo controllarsi su Fb quando ha commentato un suo post e con vena polemica ha scritto: “Io ce l’avevo solo con lei, non con le donne che ho sempre rispettato e che forse si sentirebbero più insultate se sapessero come fa a lavorare da 20 anni…”.

In un’intervista rilasciata a Chi di Alfonso Signorini, Adriana Volpe confessa:

Voglio fare come Michelle Hunziker, che è la bandiera delle donne che denunciano chi le tormenta. Non si può far passare – ha tuonato dal magazine – che un uomo ti infanghi fino a questo punto, senza fare nomi e cognomi, poi… Mia figlia da grande potrebbe trovare nella Rete tracce di questo fango su sua madre. Spero solo di non pagarne le conseguenze”.

Michelle Hunziker, lo ricordiamo, da anni si batte insieme all’avvocato Giulia Bongiorno per la tutela dei diritti delle donne che subiscono violenza fisica e psicologica con l’associazione Doppia Difesa, una realtà aggregativa che negli anni, grazie ad una serie di spot promozionali (non ultimo il cortometraggio ‘Amore nero‘ diretto da Raoul Bova con Giorgio Marchesi e la moglie di Trussardi), è cresciuta esponenzialmente.

“Ho incassato sempre, in tutti questi anni – ha ricordato Adriana Volpe prima di aggiungere – Trovo giusto pretendere giustizia quando si subisce una violenza di questo tipo. Sarò tutti i giorni sul mio posto di lavoro per andare avanti. E lo farò con grande impegno. Perché un programma quotidiano come questo per me è l’ideale, mi permette di fare ciò che amo e di stare il più possibile con mia figlia. Però pretendo un risarcimento”.