Venerdì 21 aprile, alla BiblioteCanova di Firenze,  Un Salotto per Vincenzo: In Rock Signo Vinces

Tre anni fa la sua scomparsa, portato via dal maledetto virus! Giancarlo Passarella ha coinvolto la famiglia di Vincenzo Ponticiello (questo il suo vero nome) e Venerdì 21 Aprile alla BiblioteCanova di Firenze dalle 17 un evento intitolato Un Salotto per Vincenzo: In Rock Signo Vinces. Saranno tanti i momenti umani, ricchi di testimonianze e ci aspettiamo anche quelli artistici, perché i Dennis & The Jets sono una colonna della musica italiana che all’estero di è fatta ben apprezzare, pur suonando rock!

Nel 1985 l’incontro con Renzo Arbore che li invitò alla trasmissione Quelli della notte, in compagnia di Donatella Alamprese (ora apprezzata tanghera ed interprete delle poesie delle donne lucane). Fu di li a poco il loro primo album dal titolo In Rock Signo Vinces, pubblicato nel 1987 dalla Global Art System di Checco Loy, figlio del regista Nanni Loy e produttrice assieme alla I.R.A. Records dei primi dischi dei Litfiba. Nel 1990 pubblicarono il loro secondo album intitolato Alea Iacta Est! uscito per la Dischi Impero, a cui segue l’album del 1992 Va come va (suonare ad alto volume) per la Abraxas, che conteneva la cover del brano Il ragazzo col ciuffo di Little Tony. In questi anni la band fu poi invitata sempre da Arbore agli show televisivi Marisa la nuitIndietro Tutta e D.O.C. dove si esibì live come loro improbabile nuovo cantante.  Negli anni successivi i Dennis & The Jets pubblicarono altri tre album intitolati Brucia strega brucia (1994, Larione 10), Passami la scossa (1999, Il Popolo Del Blues) e Noi… duri! (Corrado Tedeschi Editore), partecipando anche al Raduno Rock and roll di Seattle, dove vennero acclamati da un pubblico di 15.000 persone che chiesero il bis per tre volte. Tra i fan della band vi fu poi Federico Fellini, che chiamò Jerry Flagiello (uno dei due fratelli di Vincenzo Ponticiello presenti nel gruppo) per una parte in La voce della luna. Discograficamente importante la loro partecipazione ai tributi ufficiali a Rino Gaetano e quello ad Augusto Daolio, storico frontman dei Nomadi.