Un borgo fantasma divenuto una vera e propria star del cinema: è Craco in provincia di Matera luogo ambito da molti registi di tutto il mondo

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Un borgo abbandonato è una location di grande fascino già di per sé; ma ce n’è uno in particolare in Basilicata in provincia di Matera che da anni è uno dei luoghi più ambiti da registi di tutto il mondo.

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Si tratta di Craco un borgo sugli Appennini, abbandonato dal 1980 ma divenuto nel tempo luogo di culto. Nel 1963 un frana ed una serie di smottamenti del terreno fecero evacuare la cittadina. L’abbandono iniziò avvenne nel 1972 dopo che un’alluvione mise in ginocchio il borgo, colpito poi anche dal terribile terremoto del 1980 che ne sancì la ‘morte’.

Craco (province of Matera, Basilicata), June 20, 2020. A drone photograph of the ghost town, evacuated in 1963 due to a landslide.

Craco è devenuto così un borgo fantasma dal grande fascino, in cui il tempo sembra essersi fermato e dove regna il silenzio. Sebbene pare che il terreno ora sia stabile, il libero accesso al paese è consentito solo alle caprettie che ogni tanto gironzolano nella zona. Dal 2011 parte del paese è tornato ad essere visitabile attraverso un percorso di visita guidata, lungo un itinerario messo in sicurezza. Si percorre il corso principale del paese, fino ad arrivare a quello che resta della vecchia piazza principale; e dal 2012 grazie ad un nuovo percorso sempre tramite una visita guidata ci si può addentrare nel nucleo del borgo fantasma.

Questo borgo è una vera e propria star del cinema, e molti registi italiani ed internazionali lo scelgono come location per i propri film. I calanchi e le aride rocce lo hanno reso perfetto per alcune scene di ‘Cristo si è fermato ad Eboli‘ film del 1979 diretto da Francesco Rosi. Nel 2004 Mel Gibson lo ha scelto come sfondo per la scena dell’impiccagione di Giuda nel suo ‘The Passion’, mentre Rocco Papaleo e il suo ‘Basilicata Coast to Coast‘ sono passati da qui nel 2010. E ancora Ninfa plebea di Lina Wertmüller (1996), Quantum of Solace di Marc Forster (2008) e perfino lo spot della Pepsi per il mercato giapponese nel 2015

La sua perfetta conservazione lo ha fatto entrare dal 2010 nella lista dei monumenti da salvaguardare redatta dalla World Monuments Fund.

Credit foto@Shutterstock