Ultimamente si sente parlare di intelligenza artificiale e algoritmi alle prese con alcuni ruoli lavorativi che fino ad oggi sono stati prerogativa dell’uomo. Con un po’ di scetticismo, tendiamo a pensare che i lavori creativi, siano quelli che più difficilmente possono essere svolti da software. L’ultimo posto in cui ci si aspetterebbe di vedere entrare la robotica è il talent scouting di artisti.

Riuscire a capire la nuova musica e i nuovi artisti, che potrebbero piacere al pubblico è già un’impresa difficile, pensare che possa essere un algoritmo a scoprire nuovi artisti risulta quasi incredibile. Ma c’è qualcuno che non crede che sia così.

La multinazionale discografica Warner Music ha recentemente annunciato di aver acquisito Sodatone, una startup con sede a Toronto che afferma di aver messo a punto il miglior algoritmo per scoprire nuovi talenti.

Sodatone, lanciato nel 2016, afferma di aver sviluppato una tecnologia che combina dati streaming e social con l’apprendimento automatico per aiutare a identificare i nuovi talenti senza contratto, ma di probabile futuro successo. Tra i dati che la tecnologia analizza ci sono il livello di fidelizzazione e coinvolgimento dei fan di un artista online, così come la potenziale viralità di una traccia.

La società sostiene che il suo algoritmo è stato utilizzato con grande successo da numerosi top manager e dirigenti editoriali, anche se non sono stati rivelati i nomi di chi ha provato l’algoritmo.

Se le etichette discografiche fino ad oggi potevano servirsi di pochi talent scout, questa tecnologia potrebbe offrire un mezzo ineguagliabile per scoprire nuova musica. Un algoritmo può lavorare continuamente e su tantissimi piani musicali e di genere musicale. Certo rimane comunque difficile individuare un talento. Ma sarà in grado di individuare una nuova tendenza sul nascere? Sarà in grado di intercettare il nuovo trend musicale sul nascere e quindi accaparrarsi i nuovi artisti?