“Se prendessimo un tuono e lo rallentassimo a 3/4 minuti di tempo, si sentirebbe Cadere più in alto”

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È uscito il 21 marzo il singolo Cadere più in alto, prodotto insieme a Marta Venturini, seguito dal videoclip il 1 aprile: loro sono i biVio, una formazione multiculturale ricca di sfumature e sensibilità diverse, hanno trionfato al LAZIOSound nella categoria Songwriting Heroes e sono adesso pronti a portare la loro idea di musica in giro per l’Italia (e non solo, ovviamente).

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In questa intervista la band ci ha raccontato cosa ha significato per loro l’esperienza di LAZIOSound, ma anche come sono arrivati alla produzione di “Cadere più in alto”, un brano che mescola atmosfere dilatate e sognanti a suoni elettrici cupi e pesanti. L’autrice del testo, Natalia Bacalov, ha spiegato come sia stato per lei difficile (e perchè) scrivere in italiano, ha ricordato la difficoltà di trovare un titolo al brano ed ha spiegato la conclusione che li ha portati a decidere per l’ossimoro Cadere più in alto, che rappresenta lo scontro fra la voglia di migliorarsi e la pesantezza di ciò che ci blocca, ci tiene a terra.

Il batterista Jacopo Corbari ha poi evoicato un’immagine suggestiva per descrivere la musicalità del brano, almeno in una delle sue parti: “Se prendessimo un tuono e lo rallentassimo a 3, 4 minuti, si sentirebbe Cadere più in alto”

Il gruppo ha poi parlato diffusamente del videoclip girato con Hugo Cohen, rivelando che la metropolitana ispiratrice dell’idea non è stata quella di Roma ma quella di Parigi, la città dove poi tutto è iniziato con l’incontro fra Natalia e Martin Sevrin.