Elettra Lamborghini ci racconta il suo secondo progetto discografico ‘Elettraton’, dal 2 giugno, parlandoci di hit, social e impegni in tv. La nostra intervista.

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Annunciato nel giorno del suo compleanno, ‘Elettraton’ è il secondo album di Elettra Lamborghini in uscita venerdì 2 giugno per Island Records / Universal Music Italia. Un disco che, accompagnato dal singolo radiofonico Mani in alto, è un autentico inno all’estate e all’ottimismo, un distillato dell’attitudine solare e ironica che Elettra sa sprigionare sul palco come nella vita. Volitiva e sicura di sé ma con l’animo di una bambina che sa – e che vuole – divertirsi, la Lamborghini ci proietta nel suo universo a suon di reggaeton. E poteva essere altrimenti?

Com’è il mondo di Elettra e di ‘Elettraton’?
Come si può capire, il nome è un misto tra ‘Elettra’ e ‘reggaeton’, che è la mia passione tanto che inizialmente volevo chiamarlo ‘Elettrareggateon’. Però poi ho pensato che fosse un po’ troppo difficile. Sono stati tre anni di lavoro praticamente, in cui mi sono impegnata per migliorare me stessa e le mie canzoni. Spero, quindi, che si possa percepire questo cambiamento in positivo di qualità. Mi sono proprio messa sotto con i pezzi e, alla fine, mi sono ritrovata con un sacco di bani che volevo fare uscire come singoli ma con il Covid non era il momento giusto. Non era rispettoso. La gente non aveva voglia di ballare e, quindi, ho racimolato tutti questi pezzi che per me erano fortissimi e alla fine quel momento è arrivato.

Elettra Lamborghini
Cover da Ufficio Stampa ABOUT

Quest’estate finalmente posso farmi perdonare anche per tutti gli instore che sono stati annullati. Ho detto: “ragazzi, quest’estate voglio dedicarmi totalmente ai miei fan e alla mia musica”. Ed eccoci qua.

Rispetto al 2019 e a ‘Twerking Queen’, dal punto di vista musicale, quali sono i punti di contatto? E in che cosa, invece, ti senti cambiata rispetto all’artista di allora?
Io sento una qualità della voce notevolmente migliorata, anche con meno effetti e credo di avere un orecchio un po’ più fine da quel punto di vista. Anche le produzioni sono nettamente migliori proprio per il lavoro lungo mesi che c’è stato alle spalle. Io, poi, sono stata veramente puntigliosa per ogni singolo suono che non mi convinceva ascoltando per un mese i master. Ti dico, ho una chat dove a momenti perdevano i capelli a ogni mia richiesta! Come dicevo, poi, ci sono molti meno effetti sulla voce rispetto al passato perché adesso sono proprio seria. È questo quello che voglio fare e ho iniziato a sentirne anche la responsabilità.

In termini di geografia, questo album si muove su una rotta che dall’Italia e da Milano vola a Miami facendo tappa in Spagna. Che cosa ciascuno di questi luoghi ti ha dato musicalmente sul piano dell’ispirazione? Quanto c’è della musicalità e italiana, dei suoni spagnoli e di quelli da oltreoceano?
Mah, dunque l’ispirazione che mi muove è sempre la stessa, ovvero creare una hit Iconica. Per esempio, per me, Pistolero è iconica perché è ha un nome che nessun altro ha. E io cerco sempre di individuare un titolo che sia riconoscibile, unico, per cui una persona dica ‘ok, è quella’. Tipo Despacito:  non potrò mai fare una canzone con questo titolo perché è unica ed esiste già. Il mio impegno è cercare brani che dal loro nome abbiano un significato che ti prende subito.

E poi, il mio genere, il reggaeton, è sempre lo stesso ma mi sono fatta un po’ più influenzare dall’area geografica. Un reggaeton fatto in Colombia è totalmente diverso da quello di Madrid, per non parlare di quello italiano che non so neanche se si possa chiamare reggaeton. Forse è più un urban pop. Quindi, sì le differenze ci sono ma ho cercato di tenere le canzoni unite con un unico filone.

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Hai radici salde in Emilia Romagna ma sei di fatto cittadina del mondo. Quanto poter viaggiare ti ha aiutato a definire anche la tua identità di artista?
Eh, guarda non so con che coraggio i miei genitori mi abbia lasciato viaggiare così tanto a un’età molto giovane. Pensando, adesso, nonostante io sia molto libertina come persona, all’idea di magari di lasciar andare un figlio a vivere in Messico o a Miami come ho fatto io, senza praticamente dare traccia di quello che facevo, [non so come mi comporterei]. Viaggiare conta tantissimo e sicuramente mi viene da dire che anche i genitori, nella loro libertà, mi hanno aiutato tantissimo. Se non fossi stata così curiosa di scoprire il mondo e culture diverse, e i miei genitori non mi avessero dato la possibilità di farlo, non sarei qua.

Elettra Lamborghini
Foto da Ufficio Stampa ABOUT

Mani in alto è il singolo che accompagna il disco: come mai questo brano e com’è l’estate ideale secondo Elettra Lamborghini?
Beh, ho voluto dare fiducia alle persone che hanno lavorato con me a Pistolero, ovvero Riccardo Scirè, Andrea Spigaroli e Adel Al Kassem. È lo stesso team di Mani in alto che io chiamo la figlia di Pistolero. Ho detto “ragazzi, ho bisogno un’altra hit. Che facciamo?”. Il brano lo avevo già da un po’, anzi c’era già per l’anno scorso ma…. mi c***o un po’ addosso, devo dire la verità! Dopo un singolo tanto forte come appunto Pistolero che era andato talmente bene, avevo paura a uscire con un singolo da sola cercando di superarmi.

Così, mi sono presa un po’ anno sabbatico e l’estate 2022 è andata davvero bene grazie anche a Rocco Hunt. Questa volta, invece, è il momento di Mani in alto. Appena l’ho ascoltate, ho capito era totalmente il mio genere, è esattamente la canzone che speravo di fare uscire per l’estate. Non dico che sia la più forte – per me lo sono tutte! – ma è quella perfetta per l’estate.

In queste settimane ti abbiamo vista in tv alla conduzione di Only Fun sul canale Nove, un ruolo in cui porti sul palco la tua spiccata vena ironica. Quanto l’ironia, la genuinità, il fatto non prendersi troppo sul serio sono carte vincenti nella vita oltre che nella tua carriera?
Abbiamo fatto ascolti altissimi, siamo contentissimi! Guarda, io sono una persona molto schietta e penso che, tra tutto quello che ho, l’unico vero dono è la mia spontaneità, il mio essere simpatica e autoironica. Non ho certo una voce incredibile né un fisico statutario, voglio dire non sono una modella. Quello che faccio ha un senso, secondo me, proprio per la mia simpatia e mi ha aiutato molto. Non è qualcosa che puoi comprare. Se io non potessi parlare, uno potrebbe anche investire tutti i soldi che vuole, ma senza quella simpatia credo non sarebbe la stessa cosa.

Hai dimostrato di non mandarle mai a dire, anche sui social. Se Elettra Laborghini dovesse dare un consiglio alle fan giovani che ti seguono su come gestire commenti negativi, spesso insulti, che cosa vorrebbe dire loro?
Purtroppo è un tema talmente delicato che ormai non si capisce più niente sui social. Tutti vogliono fare la predica e poi veramente sono i peggiori. Quelli che razzolano male sono quelli che vogliono dare il buon esempio. C’è questa idea di libertà che non si sa fin dove arrivi. Secondo me, è libertà fino a che non fa male a una persona. L’unica cosa che posso dire, cercando di guardare sempre l’altro lato della medaglia, è che la maggior parte di questi profili sono fake. E sono convinta che queste persone siano profondamente sole, con un sacco di complessi.

Magari qualcuno mi scrive che sono obesa e poi quella stessa persona sta in sedia a rotelle perché non si può alzare dal letto o pesa 750 kg. Quindi, penso che magari sono persone che hanno meno fortuna di noi e che vorrebbero essere noi, alla fine. L’invidia ti esce quando purtroppo vedi qualcosa che non sei tu. Poi, ovvio, so rispondere a tono e a modo mio ma cerco di prendere tutto, come dicevo prima, con ironia.

Ti stai preparando a incontrare il pubblico durante il tour instore ma ci saranno poi anche appuntamenti live?
Quest’estate mi voglio assolutamente concedere solo ai miei fan. Dopo il Covid mi è rimasta la voglia di incontrare un sacco di persone che desiderano vedermi, abbracciarmi e divertirsi con me. Quindi a giugno sarò impegnata con gli instore ad abbracciare i bimbi e non vedo l’ora. E poi tour per tutta l’estate!

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