Quello del turismo di lusso è un settore in crescita per quanto di nicchia e vede l’Italia fra le mete più desiderate.

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Oltre 7 milioni di notti e il 25% del mercato globale: questi i numeri che fanno dell’Italia la punta di diamante del turismo di lusso. I dati portano, così, il Belpaese a Duco Travel Italy, primo evento sull’eccellenza dell’ospitalità italiana che coinvolge i più importanti buyer del comparto. Presente anche ENIT con Toscana Promozione (dal 27 al 31 marzo 2023), a Firenze per il summit di viaggi boutique. L’obiettivo è stimolare il confronto tra gli esperti dell’ospitalità di fascia alta e i consulenti di viaggio, opinion maker, top seller esperti e professionisti di nuova generazione.

Nel complesso, infatti, il turismo di lusso continua a registrare una crescita costante in tutto il mondo. E ciò nonostante le incertezze legate all’inflazione e all’aumento dei costi. Questo settore, per quanto ancora di nicchia, promette margini di rimbalzo più veloci rispetto al turismo in generale. A caratterizzarlo sono viaggiatori disposti a pagare un prezzo più elevato per ricevere servizi di alta qualità, esclusività e privacy. Per questo, un viaggio di lusso può includere qualsiasi servizio, dal soggiorno in hotel alle esperienze gastronomiche raffinate, dalle attività all’aperto esclusive alle visite di siti storici e culturali. Tutto portato alla massima espressione.

DUCO 2023
Foto da Ufficio Stampa

In Italia, il luxury travel rappresenta un’importante fonte di sviluppo economico per molte regioni, a partire dalla Toscana. L’offerta di alloggi (ville, castelli e resort) nel nostro Paese è stata la categoria che ha registrato la maggiore crescita, con un aumento del 12% rispetto al 2019. I turisti di lusso provenienti dall’estero sono stati oltre 3 milioni nel 2022, con una spesa media di 4mila euro a persona.

L’Italia si conferma tra le destinazioni preferite dai viaggiatori di lusso, grazie alla sua ricchezza culturale, artistica e paesaggistica, nonché alla qualità della ristorazione e dell’ospitalità. In particolare, le città d’arte come Firenze, Venezia e Roma continuano a essere le mete più ambite, seguite dalle località costiere e montane di prestigio.

“Si sta puntando sul concetto di lusso come autenticità dell’esperienza dell’eccellenza italiana, il vero lusso italiano esprime la possibilità di poter fruire della meravigliosa bellezza italiana” sostiene Maria Elena Rossi direttore marketing ENIT.

“L’Italia comunica il lusso in modo differente a seconda delle nazioni. La sensibilità culturale nel declinare i diversi messaggi abbraccia il lusso nascosto nei Paesi Bassi, un lusso raffinato e non scontato in Francia, un lusso ecosostenibile in Svezia e così via. Anche nella pianificazione delle campagne influencer, il mondo del lusso è una costante per ENIT” conclude Rossi.

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Il futuro del turismo di lusso in Italia

La clientela di questo settore, dopo la pandemia, continuerà a ricercare privacy, spazio, sicurezza, qualità e cura dei dettagli. Quindi, essere in grado oggi di combinare preparazione professionale e perfezione del comfort da offrire può dare un vantaggio ai fornitori di servizi di lusso. Nel 2020, si stima che il turismo del lusso (domestico e internazionale) abbia generato ricavi per 511 miliardi di dollari a livello globale (Ufficio Studi ENIT su stime Statista).

In Italia, l’incidenza internazionale è risultata più alta rispetto alle performance delle tre destinazioni che la precedono in classifica nel 2020. Si tratta di Germania (10%), Francia (12%) e Regno Unito (2%). In questo contesto, per l’Italia l’aumento medio 2020-2024 stimato è del +26% per le entrate da turismo del lusso domestico e del +31,0% per quelle internazionali. Nel 2024 l’incidenza estera prevista passa al 28%.

Il viaggiatore di alta gamma sposta sempre di più l’attenzione sulla vacanza ecosostenibile quando sceglie una destinazione ed è attratta dagli hotel a 5 stelle che offrono tecnologia avanzata in ambienti eco-sostenibili. I viaggiatori che trascorrono notti in hotel a 5 stelle sono oltre 11,7 milioni. La componente internazionale rappresenta quasi il 76% del totale presenze.

Foto da Ufficio Stampa