Tra le produzioni annunciate durante la presentazione dei Palinsesti 2023/2024 di Sky, anche due titoli a cura di Pablo Trincia. L’intervista.

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Sono due i progetti per Sky sui quali è attualmente impegnato Pablo Trincia, entrambi presentati in occasione dell’evento dedicato ai Palinsesti 2023/2024. Dopo Essere umani – Lo spettro di Mumbai sul nostro futuro, il giornalista e autore torna a realizzare una docu-serie dedicata all’impatto ambientale dell’uomo e alle conseguenze socioeconomiche che ne derivano. La meta, questa volta, è Manaus al centro di una produzione Sky TG24in collaborazione con Chora Media con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi legati al cambiamento climatico.

Situata nel cuore della foresta amazzonica e circondata dalla foresta urbana più grande del mondo, Manaus conta due milioni di abitanti rappresentando la sesta economia del Brasile. Negli ultimi anni la città si è trasformata in un enorme piazza di spaccio che, come tale, vede moltiplicarsi crimini di ogni tipo. Natura vegetale e natura umana, dunque, si incontrano nella regione per crocevia geografico dai risvolti spesso drammatici con baraccopoli che contribuiscono a deforestazione e inquinamento idrico senza eguali.

Lo speciale dedicato al caso Claps

Pablo Trincia
Foto Kikapress

Il secondo progetto che coinvolge Pablo Trincia riporta il giornalista in Italia ed è dedicato a un tristissimo caso di cronaca nera. Si tratta dell’omicidio di Elisa Claps, mistero lungo trent’anni cominciato la mattina del 12 settembre 1993 e risolto, ma solo in parte, nel marzo 2010. Fu allora, infatti, che il corpo della ragazza venne rinvenuto nel sottotetto di una chiesa di Potenza. Nel mezzo, anni di colpi di scena, depistaggi, segreti di Stato, errori nelle indagini e altri delitti commessi dal killer Danilo Restivo prima di essere arrestato.

“Per Dove nessuno guarda – Il caso di Elisa Claps stiamo creando un’operazione con due anime”, spiega Trincia. “Ci sarà un podcast in otto puntate in uscita a fine agosto mentre, in autunno, sarà trasmessa una docu-serie di quattro episodi. Abbiamo raccolto del materiale incredibile, mai visto prima, recuperato in tribunale, e molti audio. Inoltre, stiamo facendo un grande lavoro di approfondimento e di scoperta di cose nuove su questo caso”.

“È un super progetto che uscirà a novembre e tra l’altro è il primo progetto con cui Sky mette piede nel mercato del podcast. Quindi siamo molto contenti”. Ma come cambia il linguaggio tra podcast e serie tv? “Beh, cambia molto – ci spiega Pablo Trincia – perché quando scrivi per una serie scrivi poco, invece nel podcast è tutto scrittura. Devi descrivere molto perché devi raccontare a un pubblico che non sta guardando e quindi devi costruire l’immaginario. In pratica, sei tu che devi creare il film nella testa delle persone e quindi è proprio un altro tipo di scrittura”.

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“L’idea del racconto sul caso di Elisa Claps nasce dal voler mostrare quello che c’è attorno”, prosegue il giornalista. “Ci si concentra sempre sui serial killer in questi casi, sugli assassini, e si racconta sempre quanto erano strani, assurdi, malvagi o crudeli… però non si racconta mai abbastanza tutto quello che c’è intorno ai serial killer. E cioè, un male diffuso che purtroppo si trova anche nelle istituzioni. Si trova tra la gente che sceglie di non vedere, che sceglie di non guardare e di non intervenire. E quello, secondo me, è un male ancora più grande perché fa sì che una ragazzina per 17 anni non venga ritrovata, creando una sofferenza enorme nei confronti della famiglia. Quindi cerchiamo di dare questa chiave: non guardate solo il serial killer ma guardate tutto il male che c’è intorno”.

E la giustizia? “Purtroppo la giustizia esce sempre sconfitta in questi casi, e soprattutto in questo”, conclude Trincia. “Invece di andare a fondo e indagare su un assassino che era davanti agli occhi di tutti, si poteva risolvere tutto in mezz’ora e invece ci sono voluti 17 anni e non per merito delle istituzioni. Quindi, purtroppo, ne esce molto sconfitta”. Gliepisodi originali di Sky Italia e Sky TG24 sono realizzati da Chora Media e la regia è di Riccardo Spagnoli.

Foto di Jule Hering da Ufficio Stampa Sky / Kikapress