Tracy Oliver, produttrice e ideatrice di ‘Harlem’, ci racconta come vive i suoi molteplici ruoli sul set (e perché ama fare la producer).

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La seconda stagione di Harlem è finalmente arrivata su Prime Video e – oltre al cast – abbiamo avuto l’opportunità di chiacchierare con la creatrice, sceneggiatrice ed executive producer Tracy Oliver.

«Quando mi siedo e comincio a pensare alle stagioni della serie, penso a idee che per me sono divertenti. – ci dice Tracy – Cose che accadono nella mia vita, penso a una relazione che sto vivendo, a un’esperienza personale che sto facendo. In generale, scrivo per capire come posso incanalare ciò che provo e ciò che provano le altre persone che conosco in qualcosa di creativo. Ma poi il mio cappello da produttrice si accende e questo consuma la mia energia».

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Soprattutto durante la pandemia, non è stato facile per Tracy capire «come riuscire a mettere tutto insieme e come realizzare le cose senza che le persone si ammalino». «Devi assicurarti che sembri autentico. A volte non hai i soldi per fare tutte le cose che sono nella tua testa. – continua Tracy – Forse la produttrice che è in me prevale solo perché devo consegnare qualcosa e sperare per il meglio, ma è il producer che te lo fa superare».

Harlem, Tracy Oliver e l’importanza di una totale rappresentazione

Del resto, la carriera di Tracy è iniziata proprio come attrice. Le chiediamo come mai abbia preso poi un’altra direzione. «Ho sempre pensato che sarei stata sullo schermo, ma il processo delle audizioni è terribile. – confessa Tracy – Mi sento così male per gli attori, perché puoi entrare in una stanza e non dire niente e trovare qualcuno che dice di no. Odiavo il fatto di avere così poco controllo sul mio destino, venivo sempre giudicata e non avevo alcun libero arbitrio. Ne ho parlato con mia mamma e lei mi ha detto Perché non impari a scrivere per te stessa?. È iniziato tutto così. Poi ho iniziato anche a scrivere per altre persone. Cerco di dare opportunità a persone che normalmente non ne avrebbero. Penso sia importante vedere tutti i tipi di persone sullo schermo».