Dal 3 giugno su Paramount+ la seconda stagione del contest canoro ‘Queen of the Universe’ che vede in gara per l’Italia la drag queen Aura Eternal. La nostra intervista.

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È la palermitana Aura Eternal a rappresentare l’Italia nella seconda stagione di Queen of the Universe, contest canoro in esclusiva su Paramount+ dal 3 giugno. Lo show, condotto da Graham Norton, debutta nel nostro paese subito dopo gli Stati Uniti e vede l’ingresso in giuria della new entry Mel B. La ex Spice Girl affianca, così, i confermatissimi giudici Vanessa Williams, Michelle Visage e Trixie Mattel. Ma conosciamo meglio la nostra ambasciatrice.

Sei ambasciatrice dell’Italia a Queen of the Universe: che esperienza è stata? E in che modo quest’avventura è entrata nel tuo percorso artistico?
Beh, devo dire la verità: è stata un’esperienza difficile perché nuova e in Italia non siamo tanto abituati ad abbracciare questo lato internazionale così vasto. Quindi, trovarmi di botto a dover affrontare tutte queste dinamiche è stato un po’ traumatico. Però, allo stesso tempo, ti dà una spinta così forte che poi nei mesi dopo, quando riesci a metabolizzare, dici: oddio, meno male che è successo!

Queen of the Universe
Locandina da Ufficio Stampa Paramount+

Per il pubblico che ancora non ti conosce, come racconteresti il tuo percorso fino a oggi e quali sono i punti di forza che ti contraddistinguono?
Allora, i punti forti credo siano la facilità di approccio e il fatto che io sia una persona molto amante, e molte volte anche nostalgica, della vita stessa. Quindi, quando posso assaporarmi qualcosa, cerco di assaporarlo fino alla fine. E questo vale per tutte le persone con cui parlo, quindi i miei caratteri principali, di cui sono sicura, sono la mia sincerità e il mio amore per la vita e per le situazioni. Che, poi, diciamo, è un talento che ho costruito negli anni ma è stato sempre parte della mia vita.

Un palco come quello di Queen of the Universe è sia terreno di incontro ma anche terreno di confronto e sfida. Quali sono le dinamiche relazionali che hai vissuto con le altre concorrenti? Voglio dire tra solidarietà e competizione com’è il bilancio?
L’ambiente che si crea è molto sano perché questo cast, che ho vissuto in prima persona, è stato bello proprio sul piano umano. Quando non hai niente per cui essere insicuro, non sei così tanto competitivo perché, secondo me, la competizione nasce anche dal fatto di provare a te stesso che ci tieni oppure che vuoi batterti con qualcuno. Invece, i concorrenti erano così forti che fuori dalle telecamere eravamo solo amici. Però, come dici anche tu, durante la competizione ovviamente ci si accorge di chi è andato meglio, così quella settimana e si rosica un po’ e se sei tu quello che vai meglio un po’ noti che c’è questa ‘Aura’ o una certa tensione. Però, sono cose passeggere e quello che rimane davvero, quando si sa quello che fa, è una competizione sana.

E rispetto alla giuria, invece, com’è essere giudicati di del calibro di Mel B, new entry di stagione?
Mamma mia parte, fa parte della vita di tutti! Paradossalmente all’inizio è più facile perché non hai ancora metabolizzato che hai davanti il Ml B, Michelle e le altre…  ma quando cominci a capire chi sono davvero e che sono delle persone cominci un po’ a spaventarti. Per esempio, la prima performance credo che sia stata quella in cui ero più calma, poi l’ansia è andata aumentando fino a terrorizzarmi!

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In questo momento storico e politico, cosa significa per una drag queen rappresentare l’Italia all’estero? E che percezione c’è del nostro Paese?
In realtà c’è tanta meraviglia, ci guardano e ci osservano come se noi fossimo delle favole viventi. Guardano tutti i colori, le forme e le arti di tutti. Però, su questo argomento, non vorrei mai peccare di egoismo perché molte volte l’aspetto politico è più che altro frutto di chi lo guarda dall’esterno, allora lì ti accorgi che è una cosa politica. Ma quando la vivi,  in realtà, pensi più alla competizione. Non sono tante le queen che attivamente pensano a uno sbocco politico, però ovviamente è una cosa che sta a cuore a tutti. Quindi lì ho imparato a capire che il nostro paese va protetto, va preservato e all’estero ci amano. Dovremmo amarci un pochino di più anche noi.

Qual è l’insegnamento più importante, a livello artistico e personale, che ti porti a casa da quest’esperienza?
Una cosa che mi sono riconosciuta nel tempo è stato non lasciarsi prendere dal panico per le cose che non sono andate come volevo. Se io voglio che certe cose cambino, devo essere presente nella situazione e non rimanere sempre a piangermi addosso. Se voglio cambiare una cosa, ho imparato che bisogna essere presenti e capire perché la si è fatta. Dobbiamo curarla, abbracciando anche il fatto che si sbagli. Se si è presenti, si possono aggiustare le cose e il tempo è amico se tu sei più presente.

Perché guardare Queen of the Universe?
Beh, in modo un po’ egoistico dico che di queen iper femminili come me non ce ne sono, e devo dire che il fascino italiano qualche volta ho sentito di averlo irradiato. E poi ognuno, a prescindere dal posizionamento nella classifica, ha un talento enorme in quello che fa e lo fa ben. È una garanzia.

Ogni episodio vedrà le drag queen più combattive al mondo debuttare con una nuova performance musicale di fronte a un pubblico dal vivo e al “Pop Diva Panel” dei giudici, nella speranza di essere incoronate Queen of the Universe. Il cast di doppiatori italiani sarà composto da professionisti e da alcune drag queen: oltre ad Aura Eternal che doppierà sé stessa, anche la drag queen Lina Galore, oltre a Simone Leonardi, Mirko Ranù e Antonello Angiolillo.

Foto da Ufficio Stampa Paramount+