Un documentario racconta la storia di un giovane volontario di Medici Senza Frontiere. ‘A Codogno? A livello emotivo è stato molto difficile’

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Cosa spinge un ragazzo di 19 anni nato e cresciuto a Taranto, figlio di artigiani, a lasciare tutto e dedicarsi anima e corpo ad aiutare gli ultimi nelle zone più a rischio del pianeta? È la domanda a cui cerca di dare risposta Daniele Cini con il suo documentario ‘La febbre di Gennaro’. Prodotto da Claudia Pampinella per Talpa Produzioni in coproduzione con D4 SRL Italia 2021, in collaborazione con Medici Senza Frontiere, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e Sea Watch, il documentario ripercorre la vita di Gennaro Giudetti, tarantino di 29 anni, che si snoda attraverso un incessante giro intorno al mondo.

La febbre di Gennaro: documentario su un giovane volontario di MDF

Giudetti da quando aveva 19 anni fa parte di Medici Senza Frontiere e, prima come volontario poi come operatore umanitario, aiuta i più svantaggiati in tutto il mondo. È stato nel Mar Mediterraneo, a Codogno per il Covid – 19, in Congo per l’emergenza Ebola.

Nella clip che vi mostriamo in esclusiva, Gennaro è alle prese con la sua ultima missione, che lo ha visto andare nell‘ospedale di Lodi, chiamato per l’emergenza Covid 19.

“A livello emotivo è stato molto più difficile – racconta Gennaro – perché nei paesi esteri il distacco culturale ti permette di essere molto più lucido, questa volta no perché le persone potevano essere tuoi vicini di casa, i tuoi amici. Il livello relazionale era molto più vicino e non c’era la barriera della cultura”.

Diverse sono le motivazioni che spingono Gennaro a partire, ma una predomina sulle altre: non voltare le spalle quando una persona ti chiede aiuto. Ma anche un grande senso di empatia che il giovane prova per coloro che soffrono “in un mondo – dice Gennaro – che ormai è interconnesso e noi siamo legati a quello che succede in altre parti del globo. Le guerre dipendono anche da noi”.

Con ‘La Febbre di Gennaro‘, Daniele Cini racconta la vita di questo giovane: dalla Colombia in difesa dei contadini locali, alla Palestina dove accompagna a scuola i bambini palestinesi, ai corridoi umanitari per siriani in Libano. E ancora a bordo di una nave di ricerca e soccorso nel Mediterraneo per passare alle epidemie come Ebola in Repubblica Democratica del Congo e al Covid-19 prima in Italia e ora in Yemen, come operatore umanitario di MSF. Tra il continuo salire e scendere da un aereo Gennaro racconta anche il profondo legame con la sua terra Taranto, dove ogni volta che prepara nuovamente il suo zaino lascia l’affetto della famiglia e degli amici.

“In Congo per esempio – continua Gennaro Giudetti – noi non ci possiamo sostituire allo Stato. Noi siamo una stampella ma non una gamba. Abbiamo contribuito a fermare l’emergenza della Pandemia dell’Ebola che però ritorna ciclicamente. Io lavorando nel team d’urgenza appartengo al gruppo che parte nel giro di 24/48 per l’estero.”

C’è una specie d’irrequietudine, di febbrile bisogno di rendersi utile – lo stesso che ha ispirato il titolo – che emerge continuamente dai suoi racconti e dalle immagini che hanno testimoniato alcuni percorsi della sua vita.

Una storia di solidarietà quella di Gennaro Giudetti che ancora di più oggi, alla luce della diffusione pandemica, abbraccia il mondo interno e coinvolge tutti diventando una storia universale. Perché come dice lui stesso: ‘Da soli non possiamo fare nulla, insieme ci si salva’.

‘La febbre di Gennaro’ sarà disponibile dal 2 aprile su Sky Primafila, Chili, Rakuten Tv, Apple Tv, Google Play e The Film Club

Crediti foto@Jacob_Ehrbahn_Politiken, concessa da ufficio stampa Manzo e Piccirillo