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Inizierà a gennaio il processo contro i dieci imputati accusati di aver tentato di mettere le mani sull’eredità del grande Alberto Sordi, approfittandosi delle precarie condizioni di salute della sorella dell’attore, Aurelia, venuta a mancare nel 2014.

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L’ennesimo step di una vicenda molto triste, iniziata con la denuncia del direttore di banca insospettito dai movimenti sul conto corrente della signorina Aurelia, diventata nel 2003, alla morte di Albertone, la sua unica erede.

Si parla di un patrimonio stimato sui 100 milioni di euro, su cui l’ipotesi della Procura è che un gruppo di persone, che lavoravano tutte alle dipendenze dei Sordi, abbiano cercato di mettere le mani approfittando del lento decadimento delle funzioni mentali di Aurelia.

E’ molto triste che il tutto si sa svolto proprio nelle stanze di quella grande villa di Caracalla in cui Alberto Sordi non amava far entrare nessuno: ora la villa è diventata un museo, come specificato nel testamento di Aurelia che ha lasciato tutto il suo patrimonio alla Fondazione Alberto Sordi.

Per accertare se quel patrimonio sia stato o meno compromesso dalle manovre illegali dei dieci imputati, il processo inizierà il 17 gennaio 2016. In quella sede si spera verranno chiariti fatti e circostanze: intanto l’unica consolazione è che nè Albertone nè la sorella Aurelia abbiano dovuto assistere a questo fango postumo gettato sulla loro vita sempre schiva e sempre al riparo dai riflettori del gossip.