Dicembre porta il Ponte dell’Immacolata: Roma svela i suoi presepi, un tour tra chiese storiche, tradizione e meraviglia per vivere la città con occhi nuovi.

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Dicembre è appena cominciato e siamo già con gli occhi rivolti al Ponte dell’Immacolata, il momento perfetto per scoprire una Roma che, sotto le luci del Natale, è pronta a svelare il suo volto più intimo e affascinante. Non solo alberi addobbati e vetrine illuminate: la vera anima della Capitale si trova nei presepi, tra statuette, artigianato e racconti che attraversano i secoli, spesso esposti nelle Chiese Storiche. Si tratta di un viaggio, un modo diverso di vivere la città, passo dopo passo, lasciandosi guidare dalla tradizione e dalla meraviglia. Qui nasce un tour da fare a piedi o lentamente in metro, per toccare alcuni dei presepi più suggestivi del panorama europeo, perfetti per celebrare la festività dell’8 dicembre.

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Le grandi esposizioni dei presepi a Roma: dal Vaticano a Monti, un viaggio tra culture e materiali

Il percorso può iniziare sotto il Colonnato del Bernini, dove prende vita la mostra internazionale “100 Presepi in Vaticano”, giunta alla sua ottava edizione e promossa dal Dicastero per l’Evangelizzazione. L’esposizione, parte della rassegna culturale “Il Giubileo è cultura” legata all’Anno Santo 2025, riunisce presepi provenienti da tutto il mondo, ciascuno creato con materiali, forme e interpretazioni differenti della Natività. La mostra torna dall’8 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026, diventando una tappa imprescindibile per chi vuole unire arte e spiritualità.

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Dal Vaticano ci si può spostare verso il Rione Monti per scendere nei sotterranei della Chiesa dei Santi Quirico e Giuditta, dove si trova il Museo Tipologico Internazionale del Presepio “Angelo Stefanucci”. Qui sono esposti decine di presepi provenienti da tutto il mondo: dalla terracotta al legno, dalle resine ai materiali di recupero, ogni opera è un piccolo racconto antropologico.

Proseguendo verso i Fori Imperiali si incontra la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, che ospita un presepe napoletano del Settecento, restaurato nel Novecento, nel quale la Natività dialoga con la quotidianità: venditori, tavernieri, soldati e animali costruiscono un microcosmo brulicante, tipico della tradizione partenopea che unisce devozione e vita popolare.

Non lontano, nella maestosa Basilica di Santa Maria Maggiore, si trova uno dei presepi più antichi di Roma: otto statue in pietra, essenziali, quasi monastiche, che restituiscono la sacra scena con sobrietà e potenza emotiva. E ancora, tappa finale ma imperdibile: il celebre “Presepe dei Netturbini”. Nato negli anni ’70 grazie agli operatori ecologici guidati da Giuseppe Ianni, è una riproduzione fedele della Palestina di duemila anni fa, arricchita nel tempo da miniature artigianali, luci, effetti sonori e frammenti di pietra provenienti da tutto il mondo.

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