Roma cambia volto alla sosta: addio a molte strisce bianche, arrivano 30mila parcheggi blu tra centro e quartieri strategici.

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Roma si prepara a una rivoluzione nei suoi parcheggi: una delibera della giunta capitolina ha stabilito l’eliminazione di migliaia di strisce bianche e la loro conversione in stalli a pagamento (le strisce blu). Il provvedimento porterà a un incremento significativo dei parcheggi tariffati, ridefinendo la mappa della mobilità urbana in numerosi quartieri, dal centro storico alle periferie. Scopriamola insieme!

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Roma, addio strisce bianche: in arrivo nuove strisce blu e spazio parcheggio a pagamento

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. La decisione dell’assessorato alla Mobilità di Roma Capitale prevede l’istituzione di 30mila posti auto a pagamento in tutta la città. Dunque, sarà sempre più difficile trovare un parcheggio a strisce bianche, mentre sarà sempre più comune imbattersi in quelli a strisce blu.

Dei 30mila previsti, 16mila saranno infatti ottenuti convertendo gli attuali stalli bianchi, mentre altri verranno creati ex novo. La riorganizzazione coinvolgerà in particolare le aree comprese tra le Mura Aureliane e l’anello ferroviario, cuore pulsante del traffico romano. L’obiettivo dichiarato dalla giunta capitolina è quello di favorire la rotazione dei veicoli, disincentivare la sosta selvaggia e migliorare la vivibilità dei quartieri.

La mappa delle nuove strisce blu include quartieri strategici come Montesacro, la zona del Pigneto, oltre a vaste aree di Ostiense, Garbatella e San Paolo. Non mancano novità all’Eur e sul litorale di Ostia, dove la tariffa sarà applicata solo in estate e in determinati giorni. Tra l’altro sono stati direttamente alcuni municipi, come il XV (Fleming, Vigna Clara, Ponte Milvio) e il V (area Pigneto), che hanno richiesto espressamente l’introduzione dei parcheggi tariffati per migliorare la gestione della sosta.

La novità, ad ogni modo, non ha mancato di generare polemiche. Ma la vera sfida sarà ora definire un cronoprogramma con Atac, incaricata di gestire i nuovi stalli, e garantire che la misura sia accompagnata da un miglioramento del trasporto pubblico. Senza alternative valide all’uso dell’auto privata, il rischio è che i romani vivano l’operazione come un ulteriore disagio più che come un passo verso una mobilità sostenibile.

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