Casette in pietra e selciati caratterizzano uno dei borghi più suggestivi della Sabina: qual è e qual è la storia del paese

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Casette in pietra, scalette e selciati incastonati tra i vicoli di Roccantica, uno dei borghi più suggestivi e caratteristici della Sabina. Situato alle pendici dei Monti Sabini, in cima il Monte Pizzuto: proprio in quel punto tutto sembra fermo e anacronistico.

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Poco più di 600 abitanti vivono da quelle parti, tramandando storie e tradizioni di epoca medievale, qualche sagra nel mese di Agosto e la bellezza incontaminata della natura. Ecco cosa è racchiuso nel paese.

Dietro alle casette in pietra e a tutta questa bellezza, vi è ancora qualcosa da conoscere: esploriamo e scopriamo più dettagli.

Casette in Pietra in Sabina: storia e tradizione di Roccantica

Roccantica ha origini antichissime risalenti all‘840 d.C ed era uno dei possedimenti dell’Abbazia di Farfa. Nel 1061 passò sotto la giurisdizione della Santa Sede, diventando Castra Specialia, castello di proprietà della Chiesa. Papa Niccolò II si rifugiò da quelle parti dopo essere inseguito dalle truppe alleate di Benedetto X.

Rocca d’Antico era il nome d’origine. Nel 1923 passa dalla provincia di Perugia in Umbria, alla provincia di Roma nel Lazio, nel 1927 a quella di Rieti, insieme al comune di Aspra Sabina. Nel 1939 viene staccata da Aspra Sabina, tornado ad avere un’autonomia comunale.

Oltre agli scorci e al paesaggio naturale che fanno da cornice al borgo, Roccantica è un paese dalle mille sfumature. Chiunque vi giunga rimarrà esterrefatto dall’entrata che accoglie i turisti attraverso le tre Porte antiche fino a raggiungere le chiese gotiche di San Valentino e quella di Santa Caterina D’Alessandria in cui vi sono conservati affreschi quattrocenteschi che illustrano la vita della Santa.

Una volta entrati, si sale in cima dove vi attende una vista panoramica e la Torre Niccolò II che fungeva da difesa e da vedetta. Poi ancora il Monastero delle Clarisse, ex Castello Ursino, e poco distante la piccolissima chiesa di Piedirocca, con all’interno l’affresco raffigurante Maria in trono con Bambino, luogo di pellegrinaggio della popolazione del posto.

Per gli amanti del trekking, non mancherà occasione di fare lunghe escursioni lungo il sentiero che conduce alla gigante dolina carsica del Revotano e si incrocia con l’Eremo rupestre di San Leonardo si affaccia su un torrente sottostante e con tracce di affreschi del ‘400.

E’ doveroso fare visita anche al Roseto Vacunae Rosae, un grande giardino botanico che raccoglie più di cinquemila varietà di rose, fontane ornamentali. E’ un luogo privato ma aperto a tutti a seconda della stagione.

FOTO: SHUTTERSTOCK