Una donna malvagia e dissoluta o una ragazza moderna capitata per errore nel ‘500? La sua storia affascina da secoli storici, letterati e amanti del mistero

Era il 1558 quando nelle bellissime sale del Castello di Bracciano, che domina il lago omonimo fin da quando, una manciata di anni prima, gli Odescalchi lo avevano edificato su una vecchia rocca, si festeggiava il matrimonio fra la giovane Isabella De Medici, appena 14enne, e Paolo Giordano Orsini, anche lui poco più che un ragazzo.

Il matrimonio fu tutt’altro che d’amore, come d’altronde si usava all’epoca: anzi a quanto pare venne orchestrato dal fratello di Isabella, Francesco, geloso dell’astro nascente che era la sorellina. Isabella infatti era bellissima e intelligente, parlava 5 lingue ed era chiamata “la stella di casa Medici”: Francesco, diventato signore di Firenze alla morte del padre Cosimo, pensò bene di destinarla in sposa ad un uomo che la storia ci restituisce come cinico, violento e rozzo.

Paolo Orsini lasciava molto spesso Isabella da sola per ragioni militari, sia nella residenza fiorentina di Cerreto Guidi che a Bracciano, dove si trovava il Ducato di Orsini: a sorvegliarla aveva lasciato il cugino, Troilo Orsini, che a quanto pare era molto più colto, gentile e raffinato di Paolo. Fra Isabella e Troilo sarebbe scattato l’amore, una relazione che la duchessa pagherà con la vita.

Paolo Orsini infatti, venuto a sapere del tradimento, si sarebbe travestito da prete confessore per estorcere direttamente dalla bocca della moglie, nel segreto del confessionale, la sua colpa: una volta avuta la certezza di quanto accaduto, avrebbe ucciso personalmente Isabella strangolandola.

Attenzione però, perchè questa è solo una versione della storia: c’è anche quella che vede Isabella nelle vesti di una donna dissoluta e subdola, pronta a tradire il marito con molteplici amanti. Non solo: secondo questa versione dei fatti, Isabella era solita sbarazzarsi degli amanti facendoli cadere in una botola che terminava in un pozzo a rasoio e poi in una vasca di calce viva, per disfarsi anche dei resti. Una vera mantide religiosa, malvagia e senza scrupoli.

Infine c’è anche una terza versione, quella che riabilita Isabella e suo marito Paolo e che è alla base di un libro, “L’onore perduto di Isabella De Medici”, di Elisabetta Mori: in questo testo si descrive Isabella come una ragazza moderna, colta, intelligente e piena di vita e di interessi, appassionata e amante dei divertimenti, in grado di diventare il fulcro della sua famiglia ma anche della vita mondana fiorentina dell’epoca. Una donna che amava e rispettava il marito: a testimonianza di ciò, vengono pubblicate diverse lettere scambiate, negli anni, fra Isabella e Paolo, che in realtà si conoscevano fin da bambini perchè destinati da subito al matrimonio e cresciuti insieme, come fratello e sorella.

Ma allora come è morta Isabella? Sulla fine della sua vita aleggia il mistero, anche se secondo studi recenti la donna sarebbe morta sì giovane, ma in seguito a una infezione urinaria e non strangolata come vuole il mito.

Qualunque sia la verità storica, la leggenda è entrata prepotentemente nell’immaginario popolare e ci sono molti testimoni che giurano di aver visto il fantasma di Isabella, con la sua lunga veste cinquecentesca, sulle rive del lago di Bracciano.

A giugno, nel borgo fiorentino di Cerreto Guidi, ancora oggi si festeggia “la notte di Isabella” in onore di questa figura femminile così amata e discussa: una vera festa rinascimentale in costume, nella quale tante ragazze si vestono alla moda dell’epoca e fra loro, raccontano le storie degli anziani, a volte torna a far visita ai suoi concittadini anche la vera Isabella.