Roma, le affissioni di Prolife contro la 194 scatenano la polemica

Due pinze entrano nell’utero della donna e strappano via il feto. Ecco l’immagine che sta tappezzando i muri di Roma.

Il manifesto, voluto dal movimento antiabortista Prolife, cita le seguenti parole “Un bambino ucciso ogni 5 minuti. Dal 1978 più di 6 milioni uccisi dall’aborto. Ricordiamo anche questi morti”.

Le affissioni hanno scatenato l’indignazione di molte donne e cittadini della Capitale. A partire dalla Consigliera Comunale Michela di Blase che chiede alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, di rimuovere rapidamente “questo inaccettabile attacco ai diritti e al corpo delle donne”.

Lo stesso appello alla prima cittadina arriva anche dal Pd che ricorda l’illegalità dei manifesti sessisti.

La protesta ha assunto poi un carattere nazionale, scatenando milioni di commenti sui social.

Interviene inoltre Emma Bonino : "E' offensiva per le donne, uomini e famiglie che hanno dovuto affrontare questi episodi" per poi continuare: ” Noi non abbiamo inventato l'aborto, noi abbiamo sottratto milioni di donne all'umiliazione dell'aborto clandestino”.

Al tempo stesso Toni Brandi, Presidente di ProVita Onlus, commenta e rivendica l’evento: «Il messaggio è sicuramente forte ma rappresenta la pura verità. Incoraggiamo gli autori dei manifesti a proseguire nella buona battaglia. Sicuramente approviamo questa iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica su quello che realmente è l’aborto volontario: l’uccisione massiva di bambini innocenti nel grembo materno, con orribili strumenti di morte”.

Una polemica, certamente destinata a far parlare di sé ancora a lungo, rivolta contro la 194, legge dello Stato Italiano.