Un capolavoro barocco che sfida la prospettiva: nella chiesa di Sant’Ignazio, una cupola che non esiste sembra reale grazie a un inganno geniale
Nel cuore di Roma, a pochi passi dal Collegio Romano, sorge la splendida Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, uno dei gioielli barocchi più sorprendenti della città. La scenografica piazza Sant’Ignazio, progettata da Filippo Raguzzini nel 1727, prepara il visitatore a un gioco di prospettive che continua all’interno della chiesa stessa.
Il trucco della prospettiva: la soluzione alla mancanza di fondi
Costruita tra il 1626 e il 1685 per ampliare il Collegio Romano voluto dai Gesuiti, la chiesa presenta una pianta a croce latina con un’imponente navata centrale, sei cappelle laterali e ricche decorazioni barocche. Ma il suo segreto più affascinante riguarda la cupola… che non esiste.
Quando i fondi per completarla finirono, il frate gesuita e pittore Andrea del Pozzo ideò una soluzione geniale: dipinse sul soffitto piatto un’enorme finta cupola utilizzando la prospettiva barocca per ingannare l’occhio umano. Dal punto d’osservazione segnato da un cerchio dorato sul pavimento, l’illusione è perfetta: sembra di vedere una cupola reale di oltre 13 metri di diametro.
Ma non è l’unico capolavoro dell’artista. Al centro della navata, l’affresco La Gloria di Sant’Ignazio (1685) utilizza la tecnica dello sfondamento per creare la sensazione di un soffitto altissimo e aperto verso il cielo. Architettura, pittura e scienza si fondono così in un’esperienza sensoriale unica.
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