Un giro col metal detector in Bassa Sassonia rivela oltre 450 monete romane, un tesoro che potrebbe riscrivere la storia dei rapporti tra Roma e le tribù germaniche.

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È bastato un semplice giro con il metal detector nei campi tranquilli della Bassa Sassonia, per fare quella che è una delle scoperte più sorprendenti della storia e dell’archeologia degli ultimi anni: oltre 450 monete dell’Impero Romano sono riemerse dal terreno, accompagnate da oggetti preziosi, oltre a un rarissimo aureo. Si tratta di un tesoro che non solo incanta per il suo immenso valore storico, ma che, secondo gli archeologi, potrebbe cambiare ciò che credevamo di sapere sui rapporti tra Roma e i popoli germanici.

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Trova 450 monete dell’Impero Romano con il metal detector e potenzialmente riscrive la storia

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Un cercatore dotato di metal detector ha ritrovato oltre 450 monete dell’Impero Romano vicino a Borsum, nel distretto di Hildesheim, in Germania. E, fin dai primi studi, sembra tutt’altro che casuale: si tratta di un deposito intenzionale, nascosto quasi duemila anni fa. Dentro vi erano oltre 450 denari d’argento, lingotti, piccoli oggetti metallici e perfino un aureo finissimo, simbolo di rango e ricchezza.

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Il primo ritrovamento risale al 2017, quando durante una ricerca con il metal detector fu individuato il sito, del quale parte venne tuttavia danneggiato. Solo nel 2025 gli esperti hanno potuto recuperare e analizzare ciò che restava del deposito, restituendo ordine e significato ai reperti.

Gli archeologi ipotizzano diversi scenari: potrebbe trattarsi del risparmio di un guerriero germanico al servizio di Roma, di un tributo, di un bottino o di un deposito di emergenza in un momento di crisi. La cura con cui i beni furono selezionati suggerisce che chi li nascose avesse intenzione di tornare (intenzione mai realizzata).

Il tesoro di Borsum potrebbe riscrivere la storia confermando una verità spesso sottovalutata: le monete romane circolavano ben oltre i confini ufficiali dell’Impero. Denaro, oggetti preziosi e materiali passavano di mano in mano grazie a scambi, alleanze, rapporti militari e perfino gesti rituali. Oltre il Reno, il denaro romano non era solo valuta: era ornamento, simbolo di prestigio, amuleto o offerta sacra.

Il ritrovamento illumina quindi un mondo germanico tutt’altro che isolato, inserito in reti economiche e culturali più complesse di quanto riportino i manuali. Ogni moneta, ripulita e catalogata, diventa un piccolo frammento di storia: le effigi degli imperatori, i segni delle zecche, le abrasioni dell’uso raccontano un viaggio lungo secoli e territori.

Photo Credits: Shutterstock