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C’è ancora domani di Paola Cortellesi: dove è stato girato il film in onda stasera su Rai 1

Stasera, 25 novembre 2025, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Rai 1 trasmette in prima visione assoluta C’è ancora domani, l’esordio alla regia di Paola Cortellesi che ha conquistato critica, pubblico e premi in tutto il mondo.
Uno dei motivi del successo del film – oltre a una storia potente e interpretazioni magistrali – è proprio l’ambientazione, un viaggio tra i cortili e le strade della Roma del dopoguerra, ricostruita con accurata fedeltà storica.

Ecco tutte le location romane in cui è stato girato il film.

Le location romane di “C’è ancora domani”

Testaccio, il cuore popolare del film

Molte delle scene più iconiche sono ambientate nel rione Testaccio, uno dei quartieri più autentici e popolari di Roma, perfetto per ricreare l’atmosfera della città del 1946: panni stesi, cortili condivisi, piccole botteghe e palazzi popolari.
Testaccio diventa simbolo della quotidianità delle famiglie romane che, tra difficoltà e speranze, cercavano di ricostruirsi una vita dopo la guerra.

Lungotevere Testaccio: l’incontro con il soldato William

Una location fondamentale è Lungotevere Testaccio, dove avviene la scena dell’incontro tra Delia (Paola Cortellesi) e il soldato afroamericano William (Yonv Joseph).
Un luogo suggestivo, scelto per la sua atmosfera sospesa e per il legame storico con il fiume Tevere, testimone silenzioso della Roma che rinasceva dalle macerie.

La casa di Delia: gli interni ricostruiti a Cinecittà

Sebbene molte scene esterne siano girate in strada, gli interni della casa della protagonista sono stati ricreati completamente negli studi di Cinecittà.
La scenografa Paola Comencini ha costruito ambienti fedeli all’epoca, curando ogni dettaglio: arredi essenziali, oggetti d’uso quotidiano, luci e texture che restituiscono la vita domestica del dopoguerra.
Un lavoro di ricostruzione storica che è stato fondamentale per rendere il film così realistico e immersivo.

La scelta del bianco e nero, omaggio al cinema neorealista italiano, valorizza ancora di più le location romane.
Le strade, i cortili, i palazzi popolari emergono con una forza visiva che ricorda i capolavori di Rossellini e De Sica.
Cortellesi ha dichiarato di aver voluto raccontare la Roma delle sue nonne e bisnonne: “Quando ricordi quelle storie, non le immagini mai a colori”.