Ultimo saluto a Pippo Baudo, icona della televisione italiana, morto all’età di 89 anni: quali sono gli orari al Teatro delle Vittorie a Roma

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Il 16 agosto al tramontare del sole, una brutta notizia è arrivata nelle case degli italiani: la morte di Pippo Baudo, colui che ha “inventato” la televisione del nostro Paese e i tanti personaggi che oggi piangono la sua scomparsa. Icona del piccolo schermo, del varietà e del Festival di Sanremo, Baudo ha scoperto e dato fiducia ad artisti, oggi diventati big, all’epoca poco più che ventenni alla ricerca della Terra promessa. Secondo la volontà della famiglia, i funerali si terranno in Sicilia, a Militello Val di Catania. Nelle scorse ore, però, è stata allestita la camera ardente al Teatro delle Vittorie a Roma.

Addio a Pippo Baudo, l’ultimo saluto dalla Camera ardente di Roma

Ieri, 17 agosto 2025, è stata aperta la Camera ardente per i familiari e amici più stretti. Tra i presenti Mara Venier e Katia Ricciarelli. Da oggi 18 agosto, è possibile accedere al Teatro delle Vittorie fino alle 20 (salvo prolungarsi per permettere alle persone ancora in fila di accedere); martedì 19 agosto, invece, è previsto il seguente orario: dalle 9 fino alle 12. Poi la salma sarà trasportata in Sicilia, terra d’origine di Pippo Baudo.

Pippo Baudo, il maestro della televisione italiana

Sono giorni tristi per gli italiani, che dopo aver appreso la notizia della morte di Pippo Baudo non hanno potuto fare a meno di tornare indietro nel tempo, ricordando aneddoti e momenti televisivi che hanno reso il conduttore una vera e propria icona. Basti pensare alle tredici edizioni di Sanremo, alle scoperte di artisti, che oggi sono professionisti e famosi in tutto il mondo. Il tutto segnato dallo stile, dall’eleganza, dalla professionalità e dalla capacità di parlare al pubblico e alle generazioni cresciute a pane e Pippo Baudo.

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Con lui ci lascia un altro punto di riferimento della televisione italiana, che resterà per sempre nella memoria collettiva del nostro Paese, consapevole del fatti che non ci sono più i grandi di una volta.

FOTO: SHUTTERSTOCK