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Emanuele Barbati è un cantautore del Salento che ha riscosso un buon successo anche a san Francisco e a Parigi. A maggio è uscito ‘Sfumature vol. 1’ (in inverno dovrebbe già uscire il 2° disco) in cui si percepisce come forte, atavico e viscerale il legame con il mare della sua città.

“Volevo evitare lo stereotipo del salentino in spiaggia a mangiare il cocco – confessa ai nostri microfoni – Attraverso questo disco ho voluto raccontare in queste sfumature quelle sensazioni viscerali della mia terra”.

Il singolo che sta promuovendo – Ecco arriva il sole – è un aiuto ai ragazzi che vogliono conquistare le ragazze romantiche: “A volte intravedo nell’intelligenza femminile un quid in più che riesce a cogliere alcune sfumature e arrivare prima al cuore della questione”. Chissà quanti maschietti in difficoltà con il gentil sesso compreranno ‘Sfumature (vol. 1)’!

Emanuele Barbati, inoltre, ha avuto l’esigenza di lasciare per un periodo l’Italia e godersi il viaggio verso gli States in seguito alla lettura dell’illuminante capolavoro di Jack Kerouak ‘O the road’: “Io amo molto la condizione del viaggio – ammette il cantautore – Mi dà l’energia per scrivere e alla fine della giornata ho bisogno di avere delle storie da raccontare”.

Il cantante pugliese, poi, è estremamente impegnato a livello umanitario con Surfers against sewage (per la chiusura delle discariche in Puglia), Amnesty International e Emergency: “Un artista – per essere tale – non può non lavorare per il benessere della gente con cui ha a che fare, né essere avulso dalla realtà in cui vive. Io abito nella provincia di Taranto – continua Emanuele – un posto molto bello ma anche martoriato, quindi era scontato per me aiutare le associazioni ambientaliste del territorio”.