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Mentre l’Italia omaggia Pino Daniele, morto prematuramente a causa di un infarto, il mondo della musica continua a ricordare anche un altro grande cantante scomparso recentemente: Mango.

A distanza di poche settimane dalla sua morte, la moglie ha infatti deciso di pubblicare su facebook una lunga lettera in cui, ancora distrutta dal dolore, comunica la sua decisione di riaprire il sito del marito scomparso e valorizzare il suo lavoro e la sua passione.

"Cari amici" si legge nella lettera, "intanto un grande abbraccio, forte come il peso schiacciante di questo dolore e lungo come questo brutto sogno dal quale non riesco a svegliarmi.
Mi sembra necessario, dopo un mese di silenzio assordante, riaprire le pagine del sito, che si è sempre alimentato della vostra energia, della vostra assiduità e del vostro amore e che Pino coltivava con la cura che si riserva alla pianta prediletta del proprio giardino.
E con questa stessa attenzione lui viveva il suo ‘lavoro’, che non ha mai definito tale, ma che in realtà affrontava quotidianamente con un senso di responsabilità e un rispetto meticolosi, sia nei confronti del suo talento che, specularmente, del suo pubblico (…) mi sento in dovere di farmi forza e scrivervi, oggi, per la prima volta, in questo spazio, che non è il mio, ma nel quale, con la speranza di non essere invadente né irrispettosa, vorrei davvero riuscire in futuro a fare in modo che la sua opera venga sempre più valorizzata e considerata come merita".

Dal pubblico al privato, la moglie di Mango ha anche raccontato l’artista nella sua veste più intima e quotidiana. "Quando scendeva dal palco ed entrava nella sua casa di Sant’Antuono 101" ha scritto, "la casa dove è

 

nato e dove viviamo, allora era "nostro", solo nostro, così come i vostri padri lo sono per voi, come lo sono i vostri fidanzati o i vostri mariti.
Infatti, a parte alcuni rari episodi molto circostanziati, io non ho mai lavorato con lui, così come, ovviamente, Filippo e Angelina. Noi eravamo, siamo semplicemente la sua famiglia.
Il nostro disperato smarrimento purtroppo non può essere né raccontato né condiviso. Ma Pino, oltre ad essere un padre attento ed amorevole e l’unico amore della mia vita, era anche un grande, immenso artista, che aveva il dono di coniugare anima e corpo riuscendo ad esprimere, con l’uso della sua voce meravigliosa, tutto l’inesprimibile del mondo emozionale. C’era magia nell’aria quando iniziava a cantare, fosse su un palco davanti a migliaia di persone, o al pianoforte in soggiorno, vicino al camino. E’ innegabile. Sapeva sprigionare un’energia potente e commovente".