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Un concept album. Così Levante definisce – togliendoci un po’ le parole di bocca – il suo Abbi cura di te, seconda fatica della cantautrice siciliana targato Carosello, uscita ad appena un anno di distanza da Manuale distruzione.

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Un album “figlio di una rivoluzione”, “figlio della felicità” e “super up”, ma figlio soprattutto di un periodo di contenuta sperimentazione musicale, in cui possiamo ritrovare una “grattugiata” di elettronica (“Vi confesso che non mi spingo oltre” precisa però la cantante), con tanto pianoforte e meno chitarra.

 

Levante: il live, l'album e il paragone con Carmen Consoli

Levante ci confessa che il live non sarà da meno (“Sarà una vera bomba”), per cui avrete ben poche occasioni quest’estate di ascoltare la sua voce accompagnata solo dalla chitarra. Una di queste rare occasioni è capitata qualche giorno fa alla Disaronno Terrace, dove per l’inaugurazione la cantautrice si è mantenuta ‘sobria’, prima di concederci una lunga e interessante intervista.

“Non scendo a compromessi. – ci rivela prima di tutto illustrandoci la sua identità musicale – Avrei potuto fare scelte molto più comode e non le ho fatte. Anzi, ho scelto strade molto difficili. Oggi vivo serenamente la mia ‘posizione musicale’, il mio microcosmo, in cui sto benissimo. Ho certamente trovato la mia direzione, oggi più che mai sono convinta che la strada che sto percorrendo è quella giusta. È una strada in cui crescono fiori di onestà, di sincerità e dove sugli alberi crescono frutti di amicizia. Sono in una bolla molto felice”.

In questa bolla molto felice, troviamo 12 tracce inedite, che raccontano l’amore per gli altri e per se stessi, la consapevolezza di sé e anche vecchie storie lontane, ma sempre attuali: “Questo cd è figlio di una svolta luminosissima – spiega Levante – del bisogno di essere felici, più equilibrati e meno cinici anche nel guardare il mondo con questi filtri scuri. Ho tolto tutto, ho messo il bianco, ho ripulito e mi sono detta ‘Voglio essere più serena’. Di queste 12 ‘pilloline’, alcune parlano di me, alcune parlano di persone molto vicine a me, che poi è la stessa cosa perché io empatizzo con la gente in modo incredibile, e un po’ parlano di altre storie entrate però nella mia”.

Un disco pieno dunque, con un fil rouge che lo rende una perfetta fotografia della Levante di oggi. A rendere ancora più intrigante l’album è la sua vena vintage: la cantautrice ha infatti deciso di realizzare un album più che mai 'tangibile', con un ‘corposo’ libretto ad accompagnarlo, perché “non si può rinunciare al fisico, anzi stiamo pensando anche a far uscire un vinile”.

Infine, le chiediamo cosa ne pensa di chi spesso la paragona a Carmen Consoli: “Sai cosa ci lega? – risponde – La sicilianità. Io l’ho sempre amata, ma ha un approccio alla musica completamente diverso, più complicato nel senso positivo del termine, più ricercato. Io sono più leggera sia musicalmente che nei testi. Sono contenta comunque, per me è un grandissimo onore”.