Si intitola ‘Pogo Mixtape Vol.1’ il nuovo album dei Finley che invitano nella mischia del pop-punk quattordici artisti nel segno del divertimento. La nostra intervista.

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A sette anni dal precedente album in studio, i Finley tornano con un progetto di inediti che fin dal titolo racconta tanto del loro approccio alla musica. Dal 17 maggio è, infatti, disponibile, ‘Pogo Mixtape Vol.1’ (Warner Music Italy), quattordici tracce per altrettanti duetti che sono un salto nella mischia tra rock, punk e pop. La cifra principale? Quella che da sempre caratterizza la band, ovvero la voglia di divertirsi e stare insieme suonando.

Non possiamo, dunque, che chiedere a Pedro, Ka, Dani e Ivan quanto si siano divertiti a lavorare al progetto. “Tanto, anzi tanto al cubo, come direbbe Jovanotti”, replicano. “È stato un viaggio bellissimo, partito da lontano. La prima scintilla è stata il pezzo con Naska, Porno, pubblicato nel febbraio 2023. Questa piccola pallina di neve ha ingenerato una mischia di esseri umani, da cui il titolo ‘Pogo’. Piano piano, infatti, ha iniziato a sgomitare, a spingere e quello è stato il primo spintone. Da lì si è creata questa bolgia incredibile che non si è più fermata, ma si è riempita di gente e di talento, di tantissime storie che si sono intrecciate alla nostra”.

Mixtape finley
Cover da Ufficio Stampa

Una rinnovata energia, dunque, che va caricandosi come una valanga. “È stato bellissimo – confermano i Finley – perché dopo vent’anni di carriera pensavamo di aver detto tante cose ma, dopo questo disco ci sembra di essere solo allinizio. Con questo lavoro abbiamo proprio rivisto il nostro modo di pensare e di comporre, grazie alle session con gli artisti, gli incontri, le cene, i pranzi, le telefonate, le mail. È stato tutto così denso e porteremo tutto dal vivo con grande gioia. Il divertimento è la cifra di questo disco, oltre alla nostra filosofia di vita”.

In ‘Pogo Mixtape Vol.1’, la band abbraccia a pieno lo spirito pop-punk portando nel proprio territorio artisti da mondi e generazioni diverse, da J-Ax a Benji, da Ludwig ai Punkreas. “Ci siamo mossi come si fa tra le persone”, ci raccontano. “Li abbiamo contattati, chi su WhatsApp, chi su Instagram, chi lo abbiamo invitato fuori a cena, chi per una birretta, chi a un concerto. Quindi ,le cose sono nate in maniera molto normale. Certo, l’identikit della persona da coinvolgere per noi era ben definito nel senso che noi ascoltiamo tanta musica italiana e non tutta giova della nostra stima”.

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“Ci sono artisti che si fanno notare per talento, per personalità e voglia di sorprendere il pubblico con entusiasmo. Questo era l’identikit giusto. Abbiamo coinvolto artisti che abbiamo seguito noi da fan, come J-Ax e i Punkreas (con la band punk, i Finley regalano un pezzo che è un’autentica ode alla provincia facilmente riconoscibile per in quegli anni e in quelle terre è cresciuto, ndr). Fino ad artisti della generazione Spotify che nella chiacchiera abbiamo scoperto che seguivano noi.

Finley
Foto di Simone Paccini da Ufficio Stampa

“Quindi c’è stato uno scambio e abbiamo abbracciato entrambi i mondi in maniera in maniera uguale. Fondamentalmente abbiamo imparato da entrambi, perché anche dalle nuove generazioni si può imparare. Questo è un punto sul quale mettiamo un accento”.

E soprattutto, sottolineano, “abbiamo imparato tanto del loro modo di concepire la musica in modo molto pragmatico. Saranno scanzonati nella loro confusione, ma sono molto affamati. Vedono un obiettivo, vedono il target e fanno di tutto per raggiungerlo con determinazione. Noi, forse, ci siamo più cullati nell’american dream vedendo le band nei film. Abbiamo inseguito un sogno mentre le nuove generazioni sono determinatissime, anche perché c’è un accesso maggiore alla musica che aumenta la competizione. Noi, invece, eravamo romantici e sconclusionati”.

In questa intervista video, i Finley non mancano poi di ripercorrere gli esordi e raccontare le emozioni dei diversi duetti in ‘Pogo Mixtape Vol.1’ fino alla preparazione del prossimo live al Forum. Passando per la gavetta che non c’è (quasi) più, del pubblico oggi alla ricerca dell’evento più che della condivisione autentica e la tecnologia a disposizione dei giovanissimi. “Si è allargata la maglia di chi sale sul palco. Ai nostri tempi se non sapevi suonare uno strumento te ne stavi a casa tua. Il vantaggio? Chi spicca non è per tecnica spesso ma per un messaggio molto personale, chi ha impeto e personalità”, affermano. Perché punk is not dead.

La tracklist di ‘Pogo Mixtape Vol.1’

  1. GOONIES × J-AX
  2. PORNO × NASKA (2023)
  3. KILLER × ROSE VILLAIN
  4. PERDONACI x DARI
  5. F.A.Q. x DIVI FROM MINISTRI 
  6. FUORI DI TESTA x WALLS
  7. BLOCKBUSTER x BAMBOLE DI PEZZA
  8. A ME PIACE IL PUNK ROCK x LUDWIG
  9. I MIEI AMICI x PUNKREAS
  10. BUD SPENCER X FAST ANIMALS AND SLOW KIDS
  11. POLITICALLY CORRECT x BENJI (2023)
  12. DIVENTERAI UNA STAR x LA LA LOVE YOU (2006)
  13. ELETTROSHOCK x SETHU
  14. HAI PAURA DEL BUIO? x FASMA

Foto di Simone Paccini da Ufficio Stampa