Vale LP ci racconta il suo primo album di inediti, ‘Guagliona’, disponibile dal 17 maggio: la nostra intervista.

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Si intitola Guagliona il primo album di inediti di Vale LP, disponibile dal 17 maggio. Dopo diverse esperienze televisive e i primi singoli, la cantautrice napoletana presenta la sua poetica in un progetto variegato e che non scende a compromessi. Interamente prodotto da Cali Low – affiancato da LE ISOLE (Dolce Cattiva Drogata e Tempo libero), Winnie De Puta (Ma che teng a verè) e da Fractae (Malumore), Guagliona è mixato da Raffaele Raffa Stefani mentre il mastering è affidato a Andrea Bernie De Bernardi.

«Per me questo album rappresenta il primo mattone di una mia ipotetica casa musicale. – ci dice Vale LP – In questi anni, dopo varie esperienze in cui mi sono messa in gioco, mi sono detta che era il momento di concentrarmi solo sulla musica. Guagliona è una fotografia onesta del mio linguaggio attuale, quello che ho cercato in questi anni».

Vale LP, Guagliona e i mutamenti quotidiani

Le esperienze della cantautrice – da X Factor al concerto del Primo Maggio – sono in fondo «riuscite». «È difficile mettersi in gioco in vari contesti – commenta – ma qui la musica mi ha preso per mano. Mi sono concentrata sulle emozioni e sul riuscire, dopo anni di singoli, a trovare un linguaggio che fosse coerente. È stato fisiologico e necessario. Ora che l’ho fatto, mi sento rappresentata dal disco e sono contenta che sia il mio primo lavoro ufficiale, contestualizzato in questo momento. Sono contenta della sua naturalezza. Ci ritrovo Valentina».

I brani sono del resto figli dell’ultimo biennio di vita di Vale LP che, dopo X Factor, si è completamente immersa nella musica. «Sentivo – ci dice – che fosse la cosa giusta per formarmi. E poi è stato un percorso personale, fatto di punti fermi messi in discussione. Forse è tipico dell’adolescenza, che è poi il mondo che rappresenta il disco». Un’adolescenza slegata però da un concetto anagrafico, quanto più legata al tema dei mutamenti, «della responsabilità e dei pensieri». «Ha rappresentato tanto per me ed è venuto in maniera fisiologica. – commenta la cantautrice – Il disco rappresenta i miei ultimi due anni di vita, ma è arrivato dopo averlo fatto. Ci siamo guardati col team e abbiamo detto Abbiamo un disco».

Parla la musica

Non c’è un vero e proprio concept, quanto più un racconto di emozioni dettate dalla quotidianità. «È più difficile – dice la cantautrice – riuscire a contestualizzare le emozioni con significanti semplici. Volevo spogliarmi e semplificarmi. Volevo semplificare il mio modo di pormi alla vita». Decise le intenzioni, il processo creativo è stato poi estremamente naturale. Persino la varietà sonora del disco è venuta fuori spontaneamente: «Non potevo fare altrimenti – dice Vale LP – perché in alcune situazioni mi sento una bambina di 5 anni e, in altre, un’adulta. Riesco quindi a connettermi a sfumature diverse. Sono contenta che anche la mia musica riesca a farlo negli stili diversi in cui mi destreggio. La linea di unione sono io, ma mi sento comprensibile al mondo. Ed è ciò che voglio e che mi auguro».

Qualche difficoltà, forse, Vale LP l’ha incontrata nel tracciare la narrazione di Guagliona. «Le canzoni – spiega – hanno una grosse dose d’istinto, ma anche di ricercatezza. Sia nel suono che nel racconto. Ci sono brani che hanno una natura molto più passionale e sexy e sono quelli nati in modo naturale. Altre cose le avevo dentro e ho avuto difficoltà ad esternarle, ma dovevo farlo perché volevo che parlasse la musica per me. Oggi noi cantanti siamo portati più a spiegarci che a fare musica. Io mi sono voluta concentrare sulla musica e su ciò che posso dire e non credevo fosse così complicato. Sono però contenta di quanto Guagliona abbia preso da me e di quanto mi abbia cambiata, dandomi nuova forza e nuova vita. La luce è una ed è la musica: è un’arte nobile e volevo capire quanto potessi dare io alla musica. Devi solo metterti in una stanza a suonare per conoscerti».

Foto di Antonio De Masi