Giorgia racconta il suo Sanremo 2023 in conferenza stampa: un ritorno che è merito dell’«abilità persuasiva» di Amadeus.

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È uno dei ritorni al Festival più attesi quello di Giorgia che – con Parole dette male – inizia anche a introdurci nel mondo dell’album Blu, in uscita il 17 febbraio. «Non mi riesce mai benissimo spiegare le canzoni, ma per come la sento io Parole dette male parla del saper lasciar andare. – dice Giorgia in conferenza – Ci sono momenti della vita vissuti e finiti e a volte si rimane legati a quello che è stato. Alla mia età penso di capire questo concetto e di interpretarlo col sentimento. Bisogna smettere di vivere nel passato e vedere quello che c’è davanti, senza la paura di quello che potrebbe essere».

«Da Sanremo mi aspetto molta emozione, è ciò che mi conduce nella vita. Samuel non ha cambiato idea, tifa ancora Lazza. Ma ha preferito rimanere a casa per le sue partite di calcio».

Giorgia

Risale al 2001 l’ultima partecipazione di Giorgia al Festival (con l’iconica Di Sole e D’Azzurro). Il ritorno all’Ariston – racconta l’artista – è soprattutto merito di Amadeus. «Sinceramente ha prevalso la capacità persuasiva di Amadeus, che è notevole – dice infatti – Non sapevo nulla del cast, abbiamo parlato di me. Ho risposto dicendo che non me la sentivo, ma lui mi ha fatto pensare a cose a cui non avevo pensato».

«È un atto di vicinanza verso il pubblico e, in parte, un mio rimettermi in gioco. Questo palco ha un pezzo della mia vita in sé, ha rappresentato tappe importanti per la mia musica e vita personale. Quando vieni qui ti trasformi. In questi anni sono dovuta risorgere da una sorta di incertezza nella creatività, lui me l’ha fatto sembrare il posto ideale in cui testare quello che sto vivendo. La canzone c’era già perché avevo il disco pronto. Amadeus è stato bravo a farmi riflettere spiegandomi le cose dal suo punto di vista. E in questo momento mi serviva».

Giorgia

Giorgia e il duetto con Elisa

Sulla scelta di cantare, nella serata delle cover, insieme a Elisa un medley di Di sole e d’azzurro e Luce, Giorgia parla di un vero e proprio «anniversario». «La viviamo come un regalo, se si può dire. – continua – Un restituire al pubblico, anche se son due canzoni difficili. L’ho proposto e mi son pentita subito, ma il fatto di essere insieme ci dà coraggio. Non è un’autocelebrazione, ma una celebrazione della nostra vita al Festival».

E, a proposito di anniversari, immancabile un commento su Pippo Baudo e il Sanremo di Come Saprei. «Pippo Baudo era entusiasta di quel brano, ma io l’ho cantato con incoscienza. E tante cose le ho capite dopo. – dice Giorgia – Mi sono fatta molto guidare, ero disposta a farlo. Volevo solo cantare ed esprimere il canto, di tante cose mi sono preoccupata dopo e mi sono accorta anni dopo dell’intensità e della difficoltà di quel Sanremo. Tornare dopo aver un vissuto qui tante emozioni fa sì che arrivino anche tanti ricordi con cui non avevi fatto i conti. È una parte malinconica, ma bella».

Infine, sul podio, Giorgia chiosa: «Quando ho visto il cast, ho pensato subito a una vittoria di Mengoni o Ultimo. Ma anche Lazza, Madame, Ariete e Mara Sattei. Le previsioni però non sono sempre rispettate nell’esito finale. Secondo me ci saranno certezze, ma anche sorprese».