Quello di Fiorella Mannoia a Sanremo è un ritorno nel segno delle donne con il brano ‘Mariposa’ e il suo messaggio di fierezza. L’intervista.

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Fiorella Mannoia calca il palco del 74° Festival di Sanremo con Mariposa, di cui è co-autrice del testo insieme a Cheope e Carlo Di Francesco. Il brano è un inno alle donne, un manifesto che celebra la libertà, la forza, il dolore, la gioia e l’amore vissuti da ciascuna nel corso della storia.

Per Mannoia, quella del 2024 è la sesta partecipazione in concorso a Sanremo, a sette anni dal secondo posto con Che sia benedetta. La prima volta all’Ariston risale, infatti, al 1981 con il brano Caffè nero bollente. Seguirono, nel 1984, Come si cambia – che la consacrò come straordinaria interprete – e, nel 1987, Quello che le donne non dicono scritto da Enrico Ruggeri. Infine, nel 1988 vinse il premio della critica con Le notti di maggio scritta da Ivano Fossati.

Così l’artista spiega la canzone che porta in gara quest’anno: “Mariposa vuol dire farfalla ed è nata durante la visione di una serie dal titolo Il grido delle farfalle sulle sorelle Mirabal. Erano chiamate las mariposas, le farfalle, perché erano le più belle di tutto il loro villaggio. Ed erano delle attiviste politiche si battevano contro la dittatura dell’allora generale Trujillo negli Anni Sessanta”.

Fiorella Mannoia
Foto di Dirk Vogel da Ufficio Stampa

“Fecero, purtroppo, una brutta fine perché il governo le trucidò e le scaraventò in un dirupo facendo passare la loro morte come incidente automobilistico”, prosegue Mannoia. “Ma l’opinione pubblica non ci ha creduto e si indignò a tal punto che costrinse il dittatore a dimettersi. Oggi il 25 di novembre commemoriamo la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne proprio in onore delle sorelle Mirabal che furono uccise il 25 novembre del 1960”.

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Ma Mariposa allarga lo sguardo a tutte le donne. “Il titolo del brano è in loro onore, ma nel testo non si nominano più le sorelle Mirabal se non in una immagine. Quella della farfalla che imbraccia il fucile. Ci siamo immaginati la delicatezza di una farfalla con un fucile in mano. Per il resto, la canzone è un manifesto femminile per raccontare quello che siamo state, quelle che siamo e quello che saremo. Spero libere e orgogliose”.

Questo Sanremo segna una tappa importante per Fiorella Mannoia che si appresta a vivere un anno speciale. Alla soglia dei 70 anni (ad aprile), l’artista è pronta a festeggiare questo traguardo sul palco e con un nuovo importante progetto live che la vedrà protagonista.

Foto da Ufficio Stampa – Kikapress