Uno scandalo partito sui social e arrivato sul tavolo delle autorità cinesi: i Mayday accusati di cantare in playback.

La rock band taiwanese Mayday sta facendo discutere in Cina. I membri del gruppo sono infatti finiti in tendenza sul social media Weibo nella giornata di domenica dopo le accuse circolate in rete di cantare in playback durante i loro concerti.

Tutto è iniziato quando un blogger – l’influencer Maitian Nongfu – ha realizzato e diffuso un video (sulla piattaforma Bilibili). Nel filmato il blogger analizza 12 canzoni eseguite dai Mayday durante un recente concerto tenutosi a Shanghai il 16 novembre. Cinque di questi brani sarebbero senza dubbio stati cantati in completo playback.

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Uno scandalo arrivato a coinvolgere persino le autorità turistiche e culturali di Shanghai che hanno promesso ulteriori verifiche. Sembra eccessivo? Il motivo di tanta indignazione nasce dall’esistenza delle Regulations on the Management of Commercial Performances (in vigore in Cina dal 1997). Stando alla legge, «ai performer non è permesso ingannare il pubblico con il playback e gli organizzatori dei concerti non possono stringere accordi che lo prevedono».

Sul web, tuttavia, il pubblico cinese si è leggermente diviso. C’è chi accusa i Mayday di averli ingannati, dichiarandosi deluso. Ma c’è anche chi difende la band, sostenendo che ciò che conta è l’atmosfera del concerto e chiedendo ai fan di continuare a supportarli.