L’EP ‘American Romance’, la viralità su TikTok e la dimensione live: la nostra intervista a Michael Marcagi.
![loading](https://www.funweek.it/app/mu-plugins/xaos-video-dcut/assets/images/loading-icon.gif)
Si intitola American Romance l’EP di debutto di Michael Marcagi che – sorprendendo lo stesso cantautore – sta scalando le classifiche mondiali. Merito di TikTok, su cui i due singoli The Other Side e Scared to Start sono presto diventati virali. «Ho registrato tre canzoni a New York e non sapevo cosa farci. Quindi sono tornato a casa e ho pensato Potrei iniziare mettendole su TikTok. – ci racconta Michael Marcagi – All’epoca neanche avevo TikTok, ho dovuto scaricarlo. Non ne sapevo nulla, ho iniziato a pubblicare sperando di ottenere qualche feedback positivo o che la gente ci prestasse attenzione. Ho pubblicato credo 8 o 10 video e, alla fine, ho fatto un video molto semplice. Erano tre foto, niente di creativo! Non c’erano balletti, solo immagini con il testo».
![](https://www.funweek.it/app/uploads/2024/04/MM-press-2.jpg)
Nel giro di una notte, il reel ha ottenuto un milione di visualizzazioni cambiando la vita di Marcagi. «Da allora mi si sono aperte tantissime porte. – aggiunge – I social media sono strani, ma sono grato per l’opportunità che mi hanno dato». Viviamo, del resto, nell’epoca dei social network, croce e delizia degli internettiani. Marcagi tuttavia sembra già essere più che consapevole dei vantaggi e degli svantaggi delle piattaforme.
«Per tutti i social media serva equilibrio. – ci dice – Credo siano un mezzo fantastico per chi come me viene da un piccolo paese. Avevo bisogno di una piattaforma per far sì che la mia musica si diffondesse. E semplicemente è successo. Il pubblico che puoi raggiungere su TikTok è vasto. Sull’app ci sono tantissime persone e la tua musica e i tuoi video sono a disposizione di milioni di utenti. Di contro, c’è pressione. La gente vuole che pubblichi di più o vedere i dietro le quinte, parentesi della tua vita. Credo che lì vedi i lati negativi dei social media. Diventano una parte troppo grande della tua vita. Io sto cercando di trovare un equilibrio».
Michael Marcagi: la dimensione live
Anche perché, dopo la firma con Warner Music, per Michael Marcagi è cambiato anche l’approccio alla musica. American Romance è un progetto splendidamente puro, sia nei suoni che nei testi. Da appassionato di musica folk (e di gruppi come Mumford & Sons o The Lumineers, come ci confessa), Marcagi ci dice di aver sempre «apprezzato chitarre, mandolini e canzoni basate su una narrativa semplice». I cinque brani dell’EP sono nati in camera da letto, con una chitarra in mano e suoni sporchi. «Mi sono sempre trovato in situazioni in cui avevo le canzoni, volevo registrarle ma non avevo i soldi o il tempo. Ora sto lavorando a un album e sto scrivendo canzoni appositamente per l’album. – ci dice il cantautore – Sento un po’ di pressione perché penso che devo continuare a scrivere cose belle. Non voglio far uscire cose che non mi sembrano belle o in cui non ho messo me stesso».
![](https://www.funweek.it/app/uploads/2024/04/MM-press-1.jpg)
Nel mentre, Michael sta sperimentando anche la dimensione live insieme alla sua band. Una nuova prospettiva che sta arricchendo la sua musica. E il futuro? «Sono arrivato alla conclusione – ci dice – che voglio fare solo ciò che mi va. Ho sempre amato la musica folk e ho sempre scritto di ciò che mi interessava. Per me è stato un grande passo ammettere con me stesso di voler fare questo e di voler percorrere questa strada. – risponde – Credo che anche per questo motivo mi sto divertendo così tanto. Queste canzoni sono una parte di me e, quando sono sul palco, so che è esattamente ciò che voglio dire».