Viaggio nel mondo del giovane musicista, che sta sperimentando nuove sonorità partendo dal pianoforte classico

Alessandro Simoni è un giovane pianista italiano fra i più apprezzati, con un curriculum alle spalle di tutto rispetto: diplomato con il massimo dei voti e la lode presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sotto la guida del M° Benedetto Lupo, è reduce da una serie di concerti in Spagna, dove ha proposto un programma molto complesso ed apprezzato, basato su grandi classici russi.

Tra i suoi ultimi lavori c’è anche la colonna sonora della famosissima serie Mare fuori, prodotta da RaiCom con musiche di Stefano Lentini.

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Alessandro, classe 1996, a breve uscirà con un album che lo vede in veste di compositore di musica da film, per l’etichetta COLOORA proprio di Stefano Lentini: abbiamo quindi voluto intervistarlo per sapere qualcosa di più sul suo mondo, quello di un ragazzo così giovane e così appassionato di musica classica, ma anche così talentuoso da essere riuscito a trovare un link fra il mondo classico e quello moderno, più vicino all’età che gli appartiene.

Quando è nata la tua passione per la musica?

È difficile individuare il momento preciso in cui è nata la mia passione per la musica, ma ricordo quando, da piccolo, passavo il tempo a curiosare tra i numerosi dischi presenti in casa di mio zio, appassionato di musica classica e di musica jazz: è grazie a lui che ho conosciuto i grandi compositori, a cui mi sono subito appassionato. La “stanza dei CD” era per me un luogo intriso di magia e io, che non avevo ancora imparato a leggere, mi sentivo come un esploratore alla ricerca di suoni e sensazioni. Ricordo ancora quando mi regalò il CD con il Concerto No. 5 Op. 73 e la famosa Sonata Op. 27 No. 2 “Al chiaro di luna” di L. v. Beethoven, che subito mi conquistò: è uno dei regali a cui sono maggiormente legato.

Quali sono state le figure di riferimento più importanti per il tuo percorso artistico?

Figura fondamentale per il mio percorso artistico è stata il M° Gilda Buttà, straordinaria pianista con cui ho avuto l’onore di studiare in Conservatorio, a Frosinone. È per me un riferimento sia dal punto di vista artistico che umano. Da lei ho appreso molto, come l’importanza della cura del suono e del tocco pianistico. Altra figura fondamentale è stata il M° Benedetto Lupo, con cui ho studiato presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, che ha aperto la mia mente a mondi di cui ignoravo l’esistenza.

Hai lavorato alla colonna sonora della serie tv del momento, Mare Fuori: come sei arrivato a questa importante collaborazione?

La collaborazione è nata grazie a Gilda Buttà (pianista di Ennio Morricone, ndR) che da tempo collabora con il compositore M° Stefano Lentini per la registrazione di colonne sonore per varie serie televisive della Rai. Nello studio di registrazione ho così conosciuto il M° Lentini che, dopo avermi ascoltato al pianoforte, mi ha proposto di partecipare all’incisione della colonna sonora di “Mare Fuori”. Da qui è nata una collaborazione che, a breve, si concretizzerà nell’uscita del mio primo album in veste di compositore, prodotto dall’etichetta “COLOORA”.  

Sei un fan di Mare Fuori?

La serie televisiva mi ha coinvolto emotivamente, come gran parte dei giovani, perché rappresenta una cruda realtà come quella del carcere minorile. Una realtà, per lo più sconosciuta al grande pubblico, in cui vengono affrontate tematiche attuali come il disagio giovanile e la conseguente ricerca di un senso di appartenenza.

Hai appena portato a termine una serie di concerti di successo in Spagna, quali progetti ci sono adesso nel tuo futuro?

Il primo, come accennato, è la realizzazione di un album di mie composizioni per l’etichetta “COLOORA” di Stefano Lentini. Si tratta del mio primo album in veste di compositore di musica da film: è un viaggio attraverso ricordi legati a intime melodie e sperimentazioni sonore. In pratica ho cercato, attraverso la “tecnica estesa” (ossia l’ampliamento delle possibilità esecutive dello strumento) di trasformare il pianoforte in uno strumento elettronico, senza l’utilizzo di cavi ed elettricità, bensì sfruttando le possibilità timbriche date dall’incontro di materiali diversi che vibrano insieme. Ho infatti costruito, negli ultimi anni, piccoli oggetti da inserire nella cordiera del pianoforte, che mi hanno permesso di esplorare nuove sonorità diventando lo spunto creativo per le mie composizioni. Per quanto riguarda la musica classica, invece, è prossima l’uscita di un CD con la rinomata etichetta “Brilliant Classics”, sull’integrale degli Studi di Adolf von Henselt (Op. 2 e Op. 5), interessante compositore del Romanticismo tedesco.