Gli A Place to Bury Strangers tornano  in Italia. La band più rumorosa di New York, dopo quattro album e numerosi EP, si appresta a presentare il nuovo album “Transfixiation” venerdì 17 aprile al Locomotiv di Bologna, unica data di questo nuovo tour nel nostro paese.

A Place to Bury Strangers live a Bologna il 17 aprile

La formazione statunitense ha la propria origine nella scena indipendente di New York: quella che si è conglomerata intorno agli ormai celebri locali della Bowery su Manhattan e di Williamsburg a Brooklyn e  che negli uffici della Death By Audio ha la propria mecca. Oliver Ackermann fondatore e leader degli A Place to Bury Strangers, è proprio il gran capo della Death By Audio, un locale sì, ma anche una ditta che produce pedaliere ed effetti per chitarre, usati da tutte le più importanti band mondiali, come gli U2 e i Nine Inch Nails.
E proprio da questa fonte di ispirazione che nascono gli A Place to Bury Strangers: la loro musica è una ondata travolgente che ha conquistato negli anni centinaia di fan in tutto il mondo, tour dopo tour, disco dopo disco. Il loro suono, che incarna lo spirito nichilistico e live della band, merita davvero di essere vissuto dal vivo, contro l'appiattimento globale di questi anni X. Sudore, rumore, caos, luci abbaglianti: come disse una volta un giornalista, assistere ad un concerto degli A Place to Bury Strangers e come infilarsi a piena velocità nella nebbia, abbaglianti sparati, dritti, verso l'esplosione finale.

Originari  di Ghent, in Belgio, i Rape Blossoms (band che si esibirà prima dei APTBS) sono autori di un post-punk viscerale, dalle tendenze nettamente lo fi. Il loro singolo d'esordio è andato rapidamente soldout, condividendo allo stesso tempo con molte band iconiche della nuova scena post-punk lo fi come A Place to Bury Strangers, Iceage, The Oh Sees, The Black Marble.

A Place to Bury Strangers live a Bologna: unica data italiana

Il 2014 vede l'arrivo del loro LP d'esordio, 'Ruinelust', registrato e missato ad Anversa e poi masterizzato a New York da colui che negli ultimi anni ha prodotti i lavori di The Men, Cult of Youth e altri ancora. Un'oscurità avvolgente rimarca il loro primo video per "Slow Breath", registrato da Bieke Criel e montato dal batterista della band: un viaggio onirico tra i colori del Belgio, un inseguimento scandito dal suono che si cuce intorno alla voce che spinge a sognare e lasciarsi cullare dal sound a volte brutale della band.