Dal 26 luglio al 6 settembre a Montebello in provincia di Pesaro Urbino, apre al pubblico la mostra “L’anima del legno” di Herbert Golser

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Nel cuore delle Marche, tra le pieghe delle colline che separano l’entroterra dal mare, c’è un luogo che sembra sfuggire al tempo: Montebello, minuscola frazione del comune di Orciano di Pesaro, custodisce un’anima rara, fatta di pietra, natura e memoria.

Dal 26 luglio al 6 settembre 2025, le sue sale storiche ospitano la mostra “L’anima del legno” dello scultore austriaco Herbert Golser, a cura di Riccardo Freddo e Luca Baroni. È un’occasione perfetta per scoprire Montebello attraverso un percorso che intreccia storia e contemporaneità. Le opere di Golser, scolpite in legno recuperato, raccontano una poetica silenziosa e profonda: rami spezzati, tronchi abbandonati, materiali umili che nelle sue mani diventano architetture leggere e sostenibili, esseri fragili e forti insieme.

Golser, dalla Rocca Paolina a Montebello con le sue sculture sostenibili

Le sculture dell’austriaco sembrano dialogare con la figura di Lavinia, che nel Cinquecento trasformò queste stanze in un cenacolo di pensiero, accogliendo poeti, scienziati, religiosi e artisti. Il legno che Golser lavora come “memoria vivente” richiama, con sorprendente coerenza, un frammento ligneo che Lavinia conservava nel suo studio e che, secondo le cronache, riteneva “portatore di spirito”.

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Visitare Montebello durante la mostra è anche un’occasione per esplorare ciò che lo circonda. A pochi chilometri si trova Orciano di Pesaro, con la sua torre civica che domina il paesaggio: salire in cima nelle giornate limpide regala una vista mozzafiato fino al mare Adriatico e ai profili montuosi dell’entroterra. Nei dintorni si respira ancora l’atmosfera del Ducato di Urbino, con antichi monasteri, strade che sembrano disegnate a mano e botteghe che resistono al tempo. Poco distante si incontra San Lorenzo in Campo, con la splendida Abbazia Benedettina, capolavoro romanico nascosto tra cipressi e vigneti, dove il silenzio è materia sonora e l’ombra profuma di incenso e pietra.

Chi ama la natura non può non percorrere i sentieri del Monte Catria, appena a nord, dove si incontrano antiche faggete e panorami vertiginosi. Qui, le Marche offrono il loro volto più selvaggio e spirituale, tra eremi, cammini e punti panoramici che sembrano scolpiti dalla luce.

E infine c’è Mondavio, uno dei borghi più belli d’Italia, con la sua rocca roveresca perfettamente conservata e un centro storico che sembra un set teatrale. Passeggiare tra le sue vie significa sfiorare pietre che raccontano secoli, tra palazzi, loggiati e ristoranti dove gustare la cucina marchigiana più autentica.

Foto via Ufficio Stampa