Un viaggio tra storia, romanticismo e creatività nel cuore delle Marche, da Paolo e Francesca di Dante alla fioritura post-apocalittica di Keita Miyazaki

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Nel cuore delle Marche, al confine con l’Emilia-Romagna, sorge Gradara, un borgo che sembra sospeso nel tempo. Con le sue mura merlate e la maestosa Rocca che domina il paesaggio, Gradara è un luogo dove storia, arte, amore e leggenda si intrecciano per un’esperienza unica.

Gradara, cosa vedere in un giorno?

La Rocca Malatestiana, risalente al XII secolo, è senza dubbio il simbolo del borgo: questo castello è celebre per aver fatto da sfondo alla tragica storia d’amore tra Paolo e Francesca, raccontata da Dante nella Divina Commedia. Passeggiando tra le sue stanze e i camminamenti di ronda, si respira l’atmosfera del Medioevo, tra affreschi, arredi d’epoca e panorami mozzafiato.

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Le vie acciottolate del centro storico conducono a scorci pittoreschi, botteghe artigiane e caffè accoglienti. Non a caso, il borgo è stato insignito della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano, riconoscimento che premia l’eccellenza nell’accoglienza turistica e nella valorizzazione del patrimonio culturale. Nel 2018, inoltre, Gradara ottiene il riconoscimento “Borgo dei Borghi” dal programma televisivo Kilimangiaro, confermando il suo fascino senza tempo, e in molti la conoscono anche come il “Borgo degli Innamorati”, non solo per via del canto dantesco dedicato a Paolo e Francesca.

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Tante infatti le iniziative dedicate all’amore: durante l’evento “Gradara d’Amare”, che si tiene ogni anno a San Valentino, il borgo si anima infatti con cantori d’amor cortese, narrazioni appassionate e scenografie suggestive, mentre la Passeggiata degli Innamorati è un sentiero panoramico di circa 3 chilometri che offre viste spettacolari immersi nella natura.

Fioritura post-apocalittica: Miyazaki a Gradara, ecco quando

Dalla letteratura dantesca all’arte contemporanea: nel 2025, Gradara ospita la mostra “Post-Apocalyptic Bloom” dell’artista giapponese Keita Miyazaki. Dal 6 giugno al 6 luglio, le sue sculture ibride saranno esposte al Museo d’Arte Rubini Vesin (MARV), mentre dal 7 luglio al 6 settembre l’esposizione si sposterà nella suggestiva cornice della Rocca. Le opere di Miyazaki, realizzate con componenti meccaniche, carta piegata a mano e tessuti, rappresentano un mondo post-apocalittico che rifiorisce, dove la distruzione si trasforma in rinascita.

Infine, chi, oltre all’arte e alla storia, avesse voglia di conoscere Gradara per le sue eccellenze gastronomiche, sappia che tra i prodotti tipici annoveriamo le tagliatelle al ragù marchigiano e la crescia sfogliata.

Foto via Comune di Gradara/Rosenfeld Gallery