Oggi l’arte digitale conosce una nuova popolarità ed espansione e gode del mecenatismo delle imprese: l’esperienza di Var Group

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Erano gli anni ’50 quando si iniziavano a studiare nuove forme di arte elaborate a partire dal personal computer: l’americano Ben Laposky e il tedesco Manfred Frank, che non erano artisti ma matematici, avevano trovato il sistema per ottenere una proiezione grafica partendo da una funzione matematica inserita in un oscillogramma. Da allora, la ricerca in questo campo non si è mai interrotta: per molto tempo la digital art dovette combattere contro reticenze e pregiudizi, perchè non era considerata una forma d’arte equiparabile a quella classica.

Oggi, nel 2023, di quella reticenza non è rimasto più nulla: si può parlare anzi di un vero e proprio Rinascimento digitale, con una ricca fucina di artisti e mecenati che li sostengono.

Var Digital Art, un progetto che parte da lontano

Era il 2017 quando Var Group, azienda che si occupa di servizi digitali per le aziende, decideva di creare al suo interno Var Digital Art, un polo dinamico di sperimentazione che indaga gli scenari dell’innovazione tecnologica attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea. L’azienda invitava quindi gli artisti ad usufruire degli strumenti tecnologici e del know how accumulato in anni di lavoro per la loro ricerca artistica e per la creazione di nuove opere d’arte.

Lo scopo finale, come ci spiega Davide Sarchioni, Direttore Artistico di Var Digital Art, “è quello di riuscire ad individuare le ricerche e le esperienze artistiche di valore, distinguendole da quello che è creatività e visual design, un tentativo di mappare l’arte contemporanea digitale italiana distinguendo l’effettivo valore artistico

E nel segno di questo tentativo si inserisce il VDa Award, la I edizione del premio a cadenza biennale istituito da Var Digital Art by Var Group, che per primo in Italia intende raccontare nella sua totalità le tendenze dell’arte digitale, selezionando le 12 eccellenze del nostro paese, individuate da un comitato scientifico composto da docenti, critici, giornalisti ed esperti di chiara fama e competenza, per offrire uno spaccato e formulare – anche per il grande pubblico – una narrazione quanto più esaustiva sul rapporto tra arte e nuove tecnologie, attraverso le sue nuove visioni artistiche, poetiche, stilistiche, filosofiche.

A fine settembre, a Rimini,  in occasione della Convention annuale di Var Group, dal titolo “Shape the present, build the future”, verranno esposte le quattro opere finaliste e decretato il vincitore.