Dal 6 aprile su Prime Video arriva ‘Grosso Guaio all’Esquilino: La leggenda del Kung Fu’: la nostra intervista a Lillo e Carolina Crescentini.

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Dal 6 aprile, su Prime Video, è disponibile Grosso Guaio all’Esquilino: La leggenda del Kung Fu con Lillo Petrolo e Carolina Crescentini. Diretto da Younuts! e da un’idea di Alessandro Logli, la pellicola racconta la storia del tredicenne Davide e della sua amicizia con Martino, un attore di B-Movie al verde che lo introdurrà (a suo modo) ai segreti dell’arte del Kung Fu. Ispirandosi a un chiaro filone cinematografico degli anni ’80, il film – divertentissimo – riesce a trattare temi fondamentali (il bullismo e l’integrazione su tutti) con una leggerezza quasi liberatoria. «A me è piaciuta molto, nel complesso, la leggerezza nel trattare temi molto importanti. – ci dice Lillo – Amo quando nei film questi temi non vengono trattati come lezioncine, ma integrati perfettamente in una storia. Divertendoti o emozionandoti, a seconda del film, puoi carpire spunti di riflessione su temi importanti. Quando succede questo, io da spettatore godo tantissimo».

Non possiamo che essere d’accordo con Lillo e, indubbiamente, la pensa così anche Carolina Crescentini. L’attrice nel film è Asia, mamma di Davide e cameriera in un ristorante cinese a Roma. «Con l’ironia puoi raccontare un po’ tutto. – ci dice – Sei libero. In questo film ci sono tanti segnali per i ragazzi. Si parla di autostima, integrazione, bullismo, di un ragazzo cresciuto senza padre. Oltre al divertimento assoluto, perché io mi sento male quando Lillo parla cinese, credo che ci sia tanta tenerezza».

Grosso Guaio all’Esquilino: il Kung Fu a Roma

Come già accennato, Younuts! ha dichiaratamente omaggiato film come Karate Kid. Ovviamente con citazioni e riferimenti, solo per adattare poi la storia all’Esquilino romano. Ma i giovanissimi attori del film (Riccardo Antonaci e Ludovica Nasti, tra gli altri) conoscevano queste pellicole? «Io le ho vivamente consigliate ai ragazzi. – ci dice Lillo – Questo film omaggia in qualche modo un filone degli anni ’80, a partire da Karate Kid ma non solo. Io sono fan di quelle atmosfere e storie tipiche di quel decennio, da cui sono usciti film che amo tanto. Effettivamente per i ragazzi era Preistoria pura. Ma, come sempre accade col papà che ascolta Jimi Hendrix e lo fa ascoltare al figlio, quando si tratta di trasferimenti di cose belle, i ragazzi si appassionano». «I ragazzi sono belli, seri, ci tenevano. – aggiunge Carolina Crescentini – Hanno un cuore bellissimo. Devo dire che il momento che amo di più è l’avvicinamento di tutti gli sfigati, la rivincita dei nerd. Sono troppo carini».

Infine, proprio a proposito del contesto, chiediamo ai due protagonisti cosa ne pensano di questa rappresentazione contemporanea della Capitale. «È un mondo. – ci risponde l’attrice – È emblematico del melting pot che c’è in tutto il mondo. E che a me piace moltissimo».