Priyanka Chopra Jonas e Joe Russo ci raccontano ‘Citadel’, la nuova serie globale dal 28 aprile su Prime Video.

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Venerdì 28 aprile su Prime Video arriva Citadel e – vi assicuriamo – una serie così non l’avete mai vista. Ideata dai Fratelli Russo (che compaiono anche come produttori esecutivi), Citadel porta il genere spy su un nuovo livello (tuttora inesplorato) che sfrutta l’anima più profonda della globalizzazione. La serie è infatti internazionale: già sono in produzione i corrispettivi in Italia e in India e nello stesso tempo – dato che le storie sono più o meno interconnesse – ogni episodio è ricco di elementi che travalicano i confini territoriali per portarci in un universo estremamente multiculturale.

«È stato bellissimo viaggiare nel mondo – ci dice Priyanka Chopra Jonas, che interpreta Nadia – e l’abbiamo fatto! Siamo stati in Spagna e in molti altri posti per girare le scene. Ed è stato fantastico far parte di una serie globale, che è realmente globale con artisti e attori provenienti da ogni parte del mondo. Ci sono registi che ci stanno aiutando a tenere le fila di questo mondo originale che abbiamo creato».

Ma in fondo, aggiunge l’attrice, anche lo stesso «concept» di Citadel è eccezionale. «Il mondo decide di condividere qualsiasi informazione e porre fine al terrore. – spiega – Nell’ombra, questa agenzia di spionaggio non è leale a nessuna nazione, ma solo all’umanità. Mi piace questo mondo: ci permette di fare una serie in India, una in Italia e speriamo in tanti altri territori nel mondo. Si crea così una cacofonia globale di racconti in un genere che il mondo ama. È una serie in prima linea nel superare i confini dell’industria, sia tecnologicamente che in termini di scala. Nessuno ci ha mai provato prima. Sono orgogliosa di far parte di uno show simile».

Citadel: questione di spie

Mai prima d’ora i Fratelli Russo avevano dovuto confrontarsi con uno storytelling così complesso e articolato. «Io e mio fratello – ci dice Joe Russo – celebriamo le nostre influenze. Ovviamente in Citadel non mancano le ispirazioni, James Bond compreso. Di solito, però, è un genere in cui i protagonisti sono uomini bianchi. Qui credo che sia il personaggio di Priyanka a guidare la prima stagione». Fermo restando che la mission principale della serie resta quella «di divertire il pubblico». «Tutti guardiamo questo genere perché è di conforto. – ci dice Joe – Abbiamo familiarità con le sue regole, ma in questo caso le aspettative sono alte e i personaggi sono complicati. Hanno perso la memoria, ma quando i ricordi riemergono sono costretti a ridefinire la loro identità. C’è anche una questione morale ed è stata una sfida per gli attori».

Più complicato dell’universo Marvel? «L’universo Marvel era specifico e contenuto, non era mondiale», precisa Joe.

Gli easter egg

Proprio in termini di internazionalità, vedrete già da questa versione inglese di Citadel numerosi riferimenti ad altri territori e culture. «Ci sono voluti anni per portare questo show sullo schermo, e questo perché è estremamente dettagliato e complesso. – dice Joe Russo – Ci sono stati molti momenti in cui ci siamo riuniti in gruppo. C’è stato un summit sulla storia a Los Angeles dove abbiamo portato il team italiano e il team indiano. Non ho mai visto nulla di simile. Cento persone in una stanza che parlavano della storia e di come creare questo universo in modo corretto. Quindi sì, ci sono easter egg ovunque che connettono le varie serie. Ma io credo che sia fantastico anche il fatto che puoi non guardare ogni serie, se non vuoi. E non cogliere gli easter egg. Funziona lo stesso anche se guardi solo la serie italiana».

A questo proposito, un po’ d’Italia già c’è in questa versione di Citadel. «Ho amato parlare in italiano, ho sempre voluto farlo. Ho pensato Finalmente! Farò una scena intera così!. Amo i dettagli di questo tipo e la scrittura è stata estremamente di supporto. Ma il cinese mandarino? Complicatissimo».