Una brillante investigazione letteraria che passa in rassegna i romanzi del ‘900, tracciando l’evoluzione dell’identità omosessuale

Uscirà il 16 novembre il libro “Il buio straordinarioLa nascita dell’identità omosessuale nel romanzo del Novecento“: l’autore, Angelo Molica Franco, propone una dettagliata esplorazione dell’evoluzione dell’identità omosessuale nel Novecento attraverso un’analisi delle opere letterarie più significative di quel periodo. Il libro offre una prospettiva che può contribuire a una migliore comprensione di questo aspetto storico e culturale.

L’autore inizia l’analisi dalla Parigi dell’inizio del Novecento, un periodo in cui l’identità omosessuale era spesso celata o negata. Nella Recherche di Marcel Proust, il barone de Charlus nasconde la sua omosessualità, un segreto condiviso da molti altri scrittori e figure letterarie dell’epoca. L’omosessualità era vista come un tabù, e solo con il passare del tempo e la rivoluzione industriale si sono create le condizioni per una maggiore libertà di espressione.

Ne “Il buio straordinario”, Molica Franco suggerisce come la scoperta dell’inconscio da parte di Sigmund Freud alla fine del XIX secolo sia stata una pietra miliare nell’evoluzione dell’identità omosessuale moderna. L’indagine dell’autore si concentra sulla crisi dell’identità che ha accompagnato la transizione dalla società rurale a quella industriale. Questa transizione ha permesso alle persone di rompere con i modelli del passato ma ha anche portato a una perdita dei contorni dell’identità individuale. È stato in questo periodo di profonda crisi dell’identità che le persone omosessuali hanno iniziato a comprendere di non essere sole.

Il buio straordinario, un viaggio fantastico nella letteratura del ‘900

Il cuore del libro di Molica Franco è la letteratura omosessuale del Novecento. L’autore esamina opere come “L’immoralista” di André Gide, “Maurice” di Edward Morgan Forster, “Sodoma e Gomorra” di Proust, “Addio a Berlino” di Christopher Isherwood, “Frammenti di un discorso amoroso” di Roland Barthes e “Altri libertini” di Pier Vittorio Tondelli. Attraverso queste opere, Molica Franco traccia l’evoluzione dell’identità omosessuale decennio dopo decennio, esplorando le parole, i fatti, i costumi e la memoria delle generazioni di omosessuali nel corso del secolo.

Ma l’autore non si limita solo all’analisi delle opere letterarie. Egli esplora anche le vite dei protagonisti, spesso figure poco conosciute ma fondamentali per la comprensione del “buio straordinario”. Nomi come il fotografo Wilhelm von Gloeden, il pioniere dei diritti civili Edward Carpenter, Ferdinand Grimm (fratello omosessuale dei fratelli Grimm) e la prima drag queen di cui si abbia notizia, William Dorsey Swann, diventano parte integrante del racconto di Molica Franco.

Con uno stile personale, l’autore riesce a coinvolgere il lettore in questa indagine finora mai affrontata, senza rinunciare a fuggevoli e luminose istantanee di racconto autobiografico, in modo da affiancare con discrezione i protagonisti del libro mentre abbandonano la colpa del buio, e allo stesso tempo alzare la temperatura della narrazione. Ne viene fuori un viaggio narrativo appassionato, intimo e pop, in grado di aprire squarci di luce su personaggi e opere letterarie del Novecento e naturalmente sulle vite degli scrittori che le hanno create.

Un’investigazione letteraria condotta con una lingua così elegante e appassionata da accendere nel lettore la voglia di tornare a leggere, o leggere per la prima volta, i classici passati in rassegna, come se la lente di osservazione di Molica Franco abbia donato loro un ulteriore spessore di umanità.