A Milan Games Week & Cartoomics incontriamo la leggenda Chris Claremont per i 60 anni degli X-Men. La nostra intervista.

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Non capita tutti i giorni di poter parlare con una leggenda del mondo dei fumetti come Chris Claremont. Il celebre fumettista è stato ospite – per Panini Comics – della Milan Games Week & Cartoomics. L’occasione è la celebrazione del 60° anniversario degli X-Men. Il primo albo della prima collana dedicata al gruppo, The X-Men (vol. 1), esordì infatti nel settembre 1963. L’apporto di Claremont alla saga inizierà però solo negli anni ’70, quando – insieme a John Byrne – darà vita ad alcune delle storie e dei personaggi più amati di sempre. Il rapporto tra il fumettista e la Marvel non è privo di alti e bassi, ma – al netto dello storico – Claremont ci dice subito che non si sarebbe mai aspettato una tale longevità dagli X-Men.

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«Sicuramente, all’inizio, mi sorprese il fatto che fossero divertenti. – esordisce – E che abbiamo coinvolto tanti brillanti artisti a lavorarci. E poi il fatto che sembra che le storie non finiscano mai». Per Claremont, considerato un maestro nel character writing, è comunque essenziale che dietro ogni eroe ci siano qualità assolutamente umane. «Anche perché – precisa – senza quelle qualità, perché dovresti leggere il fumetto?». Sui suoi preferiti, tuttavia, non si sbilancia («Gli altri si ingelosirebbero. – commenta ironico – E non si fa questo a una famiglia. Mi spiace») e si dice più interessato all’opinione dei lettori.

Chris Claremont e l’umanità degli X-Men

Un elemento che sembra essere fondamentale per lo scrittore. «Penso che l’umanità degli X-Men e il modo in cui affrontano i problemi, nella speranza che corrisponda a quello del lettore, sia la chiave del loro successo. – commenta infatti – Se leggi X-Men e non c’è nulla su di te in quanto lettore o sui tuoi amici o sul mondo in cui vivi, che senso ha? Io perderei interesse molto velocemente. Per me l’elemento chiave per scrivere bei personaggi e belle storie sta nel definirli il più simili possibile ai lettori. Che siano di Brooklyn, di Barcellona o di Milano. Sì, per me è il segreto della scrittura. I personaggi devono essere riconoscibili per chi legge. Li collochi in situazioni incredibilmente drammatiche che poi si trovano a dover risolvere. In modi che il lettore potrebbe pensare Se ne avessi la possibilità, potrei farlo anche io oppure Vorrei poterlo fare, se ne avessi l’opportunità. In entrambi i casi, la chiave è lasciare che il lettore arrivi alla fine di un volume con il desiderio di scoprire cosa succede dopo».

Un punto di vista cristallino, così come l’opinione di Claremont sugli adattamenti cinematografici. «Alcuni potevano essere fatti meglio – risponde sinceramente – mentre altri sono molto belli. Ciò che mi piacerebbe davvero tanto, però, è vedere se sarei in grado di creare il concept per un film che faccia amare il film alle persone tanto quanto i lettori dei fumetti hanno amato i volumi».

Panini Comics, le novità sugli X-Men

Tra le novità Marvel dedicate agli X-Men proposte in Fiera, l’Omnibus X-Treme X-Men, antologia coinvolgente e ricca di colpi di scena, e un’avventura inedita degli X-Treme X-Men: X-Treme X-Men: Il fantasma che non vuole morire. Entrambi i volumi – disponibili in libreria, fumetteria e su Panini.it – sono nati dalla collaborazione tra Chris Claremont e il disegnatore Salvador Larroca